GIAPPONE. Ostacoli cinesi alla uscita delle società nipponiche

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Un numero crescente di aziende giapponesi sta cercando di uscire dalla Cina perché la pandemia, la guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti che sta scoppiando e l’aumento del costo del lavoro creano un futuro poco chiaro. I problemi stanno sorgendo proprio per chiudere le attività nel Celeste Impero.

Anche se la Cina è ancora una destinazione attraente per molte aziende tecnologiche, alcune aziende giapponesi stanno sfruttando l’attuale clima economico per liberarsi delle loro attività cinesi non redditizie, riporta Nikkei Asia.

Ci sono, infatti, rischi associati a un ritiro improvviso. Il modo migliore per uscirne relativamente indenni è vendere le loro azioni; dopo aver trovato un acquirente, gli unici grandi ostacoli legali sono l’ottenimento dell’approvazione degli azionisti e la presentazione della documentazione al governo. Una volta che gli azionisti hanno approvato la vendita, la documentazione può essere fatta in un paio di mesi. Questo approccio offre un modo veloce ed economico per andarsene.

È importante notare che, dal momento che la società continua ad esistere, riduce anche il rischio di cause legali per i dipendenti. Questo rende la ricerca di un acquirente la chiave per il ritiro. E se non c’è un potenziale acquirente a portata di mano, è necessaria un’offerta esterna. Ma l’intermediazione è piuttosto rara in Cina e gli accordi sono spesso organizzati attraverso contatti personali.

Se non si trova un acquirente, lo scioglimento e la liquidazione diventano l’opzione successiva. Ma questo comporta più lavoro a causa del tempo aggiuntivo necessario per le trattative e le pratiche, non ultime quelle relative al personale. Questo approccio è anche più costoso perché di solito richiede massicce indennità di licenziamento e può comportare il rischio di tasse aggiuntive. È estremamente raro che le aziende straniere in Cina presentino istanza di fallimento.

Qualunque sia il percorso di uscita scelto, è più probabile che un’azienda si trovi ad affrontare una causa di lavoro rispetto alla maggior parte degli altri principali paesi. Le aziende che operano in Cina devono risarcire i dipendenti che vengono licenziati. Mentre l’importo è stabilito legalmente, i datori di lavoro stranieri spesso devono pagare di più rispetto alle nazionali e a volte si occupano di richieste di risarcimento irragionevoli.

Una road map costruita con cura è vitale per far capire ai dipendenti la necessità di tagli al personale o chiusure di posti di lavoro e in questo sta avendo molta importanza un troppo di lavoro fatto con società di pubbliche relazioni.

Graziella Giangiulio