GIAPPONE. Gromyko diventa un isola delle Curili

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Il Giappone ha presentato una protesta ufficiale alla Russia per la denominazione di tre isolotti disabitati nei Territori del Nord intitolandoli a politici e comandanti militari di epoca sovietica.

Secondo quanto riporta Asahi Shimbun, «Si tratta di una decisione estremamente deplorevole perché non concorda con la posizione della nostra nazione», ha detto il capo di gabinetto del governo Abe, Yoshihide Suga.

Il governo russo nel 2010 ha iniziato a rinominare le isole disabitate nella catena delle isole Kurili a nord est di Hokkaido tra il Mar di Okhotsk e l’Oceano Pacifico, ma i progressi in tal senso sono stati lenti.

Si tratta della parte meridionale delle isole dei nipponici Territori del Nord, gli isolotti Habomai e le isole di Shikotan, Kunashiri e Etorofu, occupati dalle forze sovietiche alla fine della Seconda guerra mondiale e di cui il Giappone chiede a Mosca la restituzione.

Il governo russo a quanto pare ha dato i nomi a cinque piccoli isolotti per sottolineare l’effettivo controllo di Mosca sui territori.

Attraverso i canali diplomatici, ministero degli Esteri giapponese ha presentato una protesta con Mosca il 13 febbraio, dicendo: «È spiacevole che la Russia dia dei nomi alle terre giapponesi».

In risposta, Dmitry Peskov, il segretario stampa del presidente russo Vladimir Putin, ha detto il giorno dopo, che «Le isole Curili sono territorio russo e dar loro un nome è nostro diritto sovrano», secondo quanto riportato da Ria Novosti.
Mosca ha dato il nome ad uno degli isolotti Habomai del Generale Kuzma Derevyanko (1903-1954), che ha rappresentato l’Unione Sovietica nel Consiglio Alleato per il Giappone. Il Consiglio è stato istituito poco dopo la Seconda guerra mondiale per gestire i processi del dopoguerra del Giappone.

Un isolotto vicino all’isola Urup ha preso il nome di Andrei Gromyko (1909-1989), il ministro degli esteri sovietico tra il 1957 e il 1985.

La disputa territoriale sulle isole è la ragione principale per cui Tokyo e Mosca non hanno ancora firmato un trattato formale di pace per porre fine della Seconda guerra mondiale.

«Speriamo di continuare a negoziare con la Russia con l’obiettivo fondamentale di risolvere la questione della giurisdizione sulle quattro isole dei Territori del Nord e la firma di un trattato di pace», ha detto Suga.

Antonio Albanese