GIAPPONE. Dopo il Coronavirus, tocca alla Dengue

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Come se il Giappone non avesse abbastanza di cui preoccuparsi per il Covid-19 ora si registra la presenza di casi di Dengue.

Gli esperti giapponesi, riporta Asahi Shinbun, citando gli effetti del cambiamento climatico giustificano l’aumento degli avvistamenti di specie non riscontrate in Giappone, e in aree più a nord di quanto ci si aspetterebbe normalmente.

Le zanzare Aedes albopictus nel 2015 sono state collegate alla morte di circa 830.000 persone in tutto il mondo, il che ne fa l’insetto più letale per gli esseri umani; l’Aedes albopictus è portatrice del virus che causa la febbre dengue.

Si dice che la zanzara prosperi nelle zone dove la temperatura media annuale è di 11 gradi o più. Fino al 1950 circa, l’Aedes albopictus è stato trovato solo nelle zone a sud della prefettura di Tochigi, che si trova a nord di Tokyo. Tuttavia, con l’aumento delle temperature, nel 2000 sono stati confermati avvistamenti della zanzara nelle prefetture di Akita e Iwate nel nord del Giappone. Nel 2016 la zanzara è stata avvistata nella prefettura di Aomori, nella punta più settentrionale dell’isola principale di Honshu.

L’Aedes albopictus ha scatenato un piccolo allarme sei anni fa, anche se nessuno è morto, 162 persone sono state contagiate e hanno sviluppato febbri e mal di testa. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la febbre di dengue si sta diffondendo ampiamente in tutto il mondo e il numero di infezioni confermate è aumentato di 15 volte negli ultimi due decenni. Circa 390 milioni di persone ogni anno sono infettate dalla febbre dengue e circa 500.000 sviluppano sintomi gravi. Di questo numero, il 2,5 per cento dei casi si rivela mortale.

Il principale trasmettitore della febbre dengue è l’Aedes aegypti, che normalmente non si trova in Giappone. Si tratta di una versione più virulenta dell’Aedes albopictus e ha causato epidemie nel Sud-Est asiatico e in Sud America.

L’anno scorso, le Filippine hanno registrato un’epidemia di febbre dengue che ha ucciso più di mille persone in tutto il paese. Ci sono stati recenti avvistamenti dell’Aedes aegypti anche in Giappone. Secondo il ministero della Salute, nel 2012 c’è stato un caso confermato all’aeroporto di Narita, fuori Tokyo. Altri avvistamenti sono avvenuti in aeroporti internazionali intorno al Giappone fino al 2017.

Un istituto di ricerca cinese ha pubblicato l’anno scorso una proiezione secondo cui l’Aedes aegypti potrebbe diffondersi in tutte le parti di Taiwan in 30 anni se le temperature aumentassero al ritmo attuale. Attualmente la zanzara si trova solo nel sud di Taiwan.

La latitudine di Taiwan è all’incirca la stessa dell’isola principale di Okinawa e della vicina isola di Ishigakijima. Quindi, se le temperature aumentano in Giappone al ritmo attuale, l’Aedes aegypti potrebbe finire per mettere radici anche in Giappone. Gli esperti avrebbero scoperto che alcune zanzare Aedes aegypti hanno sviluppato una resistenza ai piretroidi, cioè agli insetticidi comuni.

Da qui l’allarme nell’allarme pandemico. 

Luigi Medici