GIAPPONE. Crollano per COVID-19 le major automobilistiche

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Il crollo dell’86% dell’utile operativo che la Toyota, la più grande casa automobilistica giapponese, ha riportato nel trimestre gennaio-marzo, rende più drammatica la fase acuta che sta vivendo l’economia nipponica con le ricadute del coronavirus. Inoltre, il crollo dei profitti dell’80% che Toyota si aspetta per l’anno fino a marzo 2021 è il peggiore degli ultimi nove anni.

Ma anche questo dato potrebbe essere ottimistico, visto come sta andando la domanda globale, riporta Asia Times.

Come ha detto il presidente Akio Toyoda, la più importante casa automobilistica giapponese, deve affrontare il più grande ostacolo dai tempi della crisi finanziaria globale del 2007-2008. Se quella crisi portò “solo” al collasso del debito, l’attuale disastro è caratterizzato dal blocco delle vendite causato dalla paura del contagio: i consumatori di tutto il mondo hanno troppa paura di visitare i concessionari anche se hanno denaro in tasca. Il calo dei profitti della Honda del 13% nel periodo gennaio-marzo, e un calo delle vendite del 15% è stato un altro grave colpo inferto all’economia nipponica. 

La crisi di Toyota è più grande perché è molto più esposta ai mercati statunitense e cinese, dove le interruzioni della produzione e il calo della domanda sono stati più acuti. Nel frattempo Nissan, ancora scossa dall’arresto alla fine del 2019 dell’ex presidente Carlos Ghosn, riferirà i risultati alla fine di questo mese.

Accanto al settore automobilistico, il danno si sta rivelando altrettanto spettacolare in settori tipicamente considerati meno vulnerabili ai cambiamenti del ciclo economico, dai cosmetici alla birra: il profitto di Shiseido da gennaio a marzo, è sceso del 95% rispetto a un anno fa. La birra, intanto, sembrerebbe resistere: Asahi Group Holdings ha registrato un calo del 45% dell’utile operativo trimestrale. A causa del Covid-19, le vendite dei marchi globali di Asahi, dall’italiana Peroni alla leader del mercato ceco Pilsner Urquell, stanno scivolando velocemente. 

Eppure è il danno per le case automobilistiche ad avere le maggiori implicazioni per il Giappone. Secondo la stampa locale, Mitsubishi Ufj Financial Group, Sumitomo Mitsui Financial Group, Mizuho Financial Group e altri, tra cui la Development Bank of Japan, sono pronti ad impegnarsi per aiutare il settore.

Il pacchetto record di salvataggio da 1.000 miliardi di dollari annunciato il mese scorso dal governo Abe sembra già incapace di arginare il trauma che ha colpito l’economia nipponica. All’inizio di questo mese, il team di Abe ha cercato di ridimensionarlo per evitare fallimenti su larga scala e sostenere il settore immobiliare. Tuttavia, si sta già facendo pressione per ottenere maggiori aiuti sia per le imprese che per le famiglie. 

Graziella Giangiulio