GIAPPONE. Abe vuole ripotenziare l’esercito

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Il Primo Ministro Shinzo Abe si è impegnato a rafforzare le capacità militari del Giappone e a modificare la costituzione pacifista del paese nel suo primo discorso politico dopo la recente vittoria elettorale. «Rafforzeremo il potere di difesa giapponese, comprese le capacità di difesa missilistica, al fine di proteggere la vita e la pace del popolo», ha detto Abe il 17 novembre, delineando le sue priorità in un discorso politico durante una sessione straordinaria della Dieta giapponese, riporta Asahi Shimbun.

La spesa militare del Giappone è aumentata costantemente da quando Abe ha assunto l’incarico nel 2012, e il governo ha annunciato di voler acquistare più armamenti da Washington. Durante la sua visita a Tokyo, il Presidente Usa Donald Trump aveva invitato Abe ad acquistare molte altre armi americane, creando una serie di imbarazzanti interrogativi per questa sua sovraesposizione commerciale.

Le forze armate giapponesi sono tecnicamente note come “Forze di Autodifesa”, e non hanno il diritto ad un attacco. I politici nazionalisti come Abe dicono che la costituzione sia un’umiliante reliquia, imposta dagli occupanti americani dopo la sconfitta del Giappone nella Seconda guerra mondiale; Abe, infatti, vuole modificare la formulazione del documento in modo che il Giappone possa disporre di un esercito a pieno titolo.

Tuttavia, molti giapponesi sentono un forte attaccamento agli ideali pacifisti della Costituzione e non intendono cambiarla.

Nel suo discorso di venerdì, dopo aver parlato di educazione e spese sociali, il premier nipponico ha detto che avrebbe portato avanti la modifica della costituzione pacifista, ma che avrebbe mantenuto la clausola che impedisce al Giappone di condurre una guerra offensiva.

La coalizione al potere di Abe ha stravinto le elezioni del mese scorso, assicurandosi una maggioranza di due terzi in entrambe le camere del parlamento, il che renderà facile l’approvazione delle politiche di Abe.

Nel suo discorso al Parlamento, Abe ha promesso anche azioni concrete per rispondere a quelle che ha definito «provocazioni crescenti» da parte della Corea del Nord.

Il premier ha descritto il sesto test nucleare della Corea del Nord e i due lanci di missili che hanno sorvolato il Giappone come una crisi nazionale.

Luigi Medici