GERMANIA. Più armi tedesche per la guerra in Yemen

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Il governo tedesco ha approvato più vendite di armi verso gli Emirati Arabi Uniti; l’Eau che sta aiutando l’Arabia Saudita nella sua campagna militare in Yemen.

I media tedeschi, riporta Press Tv, hanno dato la notizia nei giorni scorsi che Berlino aveva approvato la vendita di 203448 detonatori per proiettili di mortaio da 40 mm al regno arabo del Golfo così come 134 milioni di dollari di blindatura per i veicoli militari.

La decisione del governo indica che la Germania sta continuando nella sua politica di fornire armi ai paesi direttamente coinvolti nei conflitti in Medio Oriente, mettendo in secondo piano l’impatto umanitario, riporta Press Tv.

Il partito dei Verdi ha condannato la vendita, affermando che la coalizione e di governo, Cdu e Sud «stanno ignorando le linee guida delle esportazioni di armi della Germania, ancora una volta».

Abu Dhabi è un membro della coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita che è impegnata in una offensiva in Yemen dal marzo 2015, con l’obiettivo di riportare al potere il precedente governo.

Circa sette milioni di yemeniti stanno vivendo la carestia dopo due anni di conflitto nel paese, che ha già fatto più di 12000 vittime civili e distrutto la gran parte delle infrastrutture, come ospedali, scuole e fabbriche.

Solo negli ultimi mesi, più di 106 civili sono stati uccisi, per lo più da attacchi aerei e bombardamenti da navi da guerra, riporta un comunicato dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Ohchr.

La Germania è uno dei principali esportatori di armi al mondo tra i membri dell’Unione Europea e dei paesi della Nato. Assieme a Berlino, anche gli Stati Uniti e il Regno Unito sono tra i principali fornitori di armi e armamenti ai paesi che combattono nell’area.

Gli Stati Uniti e i loro alleati sono stati sotto pressione internazionale per fermare la vendita di armi all’Arabia Saudita, direttamente coinvolta nel conflitto in Yemen, uno dei paesi più poveri dello Stato penisola arabica.

Luigi Medici