GERMANIA. Confermato il divieto per l’associazione di Hezbollah

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La Corte Costituzionale Suprema della Germania ha confermato il divieto per l’associazione “Farben für Waisenkinder”, che stava raccogliendo donazioni per un’organizzazione appartenente a “Hezbollah” nel contesto delle pressioni internazionali per limitare l’influenza di questo partito libanese.

La Corte di Karlsruhe ha stabilito il 2 agosto anche il bando per la “Gremium Motorcycle Club Sachsen” e i suoi gruppi locali di Sassonia, Dresda, Chemnitz, Plauen e Nomads Eastside.

La Corte ha respinto i ricorsi delle due associazioni contro le decisioni del Ministero dell’Interno sul bando.

Nella sentenza, la Corte ha ritenuto che la decisione di bandire un’associazione che trasferisce fondi a sostegno del terrorismo era conforme alla Costituzione, come il divieto delle associazioni motociclistiche, che sostenevano i soci in violazione delle leggi penali.

In precedenza, l’ex ministro federale dell’interno, Thomas Demizer, aveva emesso un’ordinanza che vietava le attività dell’associazione “Farben für Waisenkinder” nel 2014 a causa delle sue attività di raccolta fondi per la milizia Hezbollah di Beirut, le famiglie con i combattenti o coloro che sono caduti in scontri con Israele, riporta Baladi News.

Nel 2015, il Tribunale amministrativo aveva approvato la decisione e aveva rimandato nel merito la decisione alla Corte costituzionale federale per l’invidi circa tre milioni di euro a gruppi afferenti a Hezbollah.

Nella sentenza si legge che: «Il Tribunale amministrativo federale conclude, da una visione d’insieme delle prove indiziarie, che la fondazione promossa dall’associazione “Farben für Waisenkinder e.V.” è una parte inseparabile di Hezbollah, che deve essere considerata un’organizzazione contraria alla comprensione internazionale, in quanto comporta violenza nei rapporti tra i popoli con Hamas, che a sua volta deve essere considerata un’organizzazione contraria alla comprensione internazionale. 

Il tribunale ha potuto presumere che tale sostegno finanziario fosse oggettivamente idoneo a compromettere in modo serio, serio e sostenibile l’idea di comprensione internazionale. L’autoritratto della Fondazione e le dichiarazioni dei principali membri di Hezbollah, così come i legami personali tra la Fondazione e Hezbollah, supportano l’assunto che la Fondazione, che è incontestabilmente sostenuta su larga scala, è parte integrante di Hezbollah, le cui parti sociali, politiche e militari sono indissolubilmente collegate (…) Il tribunale cita numerosi fatti di riferimento secondo i quali il denunciante era a conoscenza delle circostanze che, a causa dei suoi contributi finanziari alla Fondazione, giustificavano l’accusa di sostenere Hezbollah, e il denunciante si identificava anche con Hezbollah e le attività contrarie all’intesa internazionale che era stata sottolineata».

Anna Lotti