Tblisi: manovra di avvicinamento verso Mosca

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GEORGIA – Tblisi. 29/10/13. All’indomani delle elezioni in Georgia che hanno visto la vittoria di Giorgi Margvelashvili, si pianifica la politica estera con un occhio all’ex alleato: la Russia.

Il primo a parlare di riallacciare i rapporti con la Russia è stato l’attuale ministro per gli esteri Pandzhikidze Maya, il quale avrebbe detto che le relazioni diplomatiche tra la Russia e la Georgia possono essere ripristinati solo se se Mosca si rifiuta di riconoscere l’indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud.
Come riportato dal “Caucasian Knot ” alla vigilia delle elezioni il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha detto che la Russia vuole riprendere i colloqui, su base diplomatica, con la Georgia: «Noi non vogliamo recidere il rapporto con la Georgia, ma vogliamo sapere da Tblisi quale politica estera vogliono portare avanti con la Russia» – ha detto Lavrov.
«Se c’è una de-occupazione», e la Russia si rifiuta di riconoscere l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud, la Georgia è pronta a ristabilire le relazioni diplomatiche a queste condizioni» – ha detto il capo del ministero degli Esteri georgiano, commentando la dichiarazione della controparte russa, Sergei Lavrov.

Inoltre, ha detto, la Georgia si è già impegnata unilateralmente a non usare la forza, e «ora è la volta della Russia» ha scritto il Georgia-o.nline.
Alla vigilia delle elezioni il candidato eletto alla presidenza Giorgi Margvelashvily aveva promesso che la Georgia avrebbe disinnescato la campagna di aggressività nei confronti della Russia. «è una situazione difficile, ma siamo convinti che il nostro partito non è per l’aggressività; sarà costruttivo, ma allo stesso tempo sarà fondamentale per sciogliere i problemi di non riconoscimento di Abkhazia e Ossezia del Sud, e cominciare a capire come far rientrare nei loro paese i rifugiati, la Georgia non accetterà mai l’ingiustizia, che, purtroppo, è stato fatta nel 2008» – ha detto Margvelashvily.

Ricordiamo, i deputati della Duma di Stato della Russia Vasily Likhachev e Sergei Kalashnikov sono stati registrati dalla CEC della Georgia come osservatori dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, ma hanno rifiutato di andare in Georgia.