North Stream 2 e l’indipendenza energetica dell’UE

254

UCRAINA – Kiev 07/11/2015. Nel caso in cui il progetto “North Stream-2” diventi operativo, l’Ucraina perderà molte entrate derivanti dal transito del gas russo, ha detto in un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt l’Ad della “Naftogaz Ucraina” Andrey Cobol.

«Se il” North Stream-2″ sarà operativo, l’Ucraina come paese di transito per il gas russo sarà morta», ha detto Cobol (foto d’aperura). In precedenza, il primo ministro ucraino Arseniy Yatsenyuk aveva detto che il progetto congiunto di “Gazprom” e delle aziende occidentali avrebbe privato l’Ucraina di due miliardi di dollari di profitto, la Slovacchia di 0,8 miliardi di dollari, la Polonia di 0,4 miliardi. Yatsenyuk aveva denunciato il fatto dopo l’incontro con i capi di governo degli Stati baltici a Riga, riporta il portale del governo dell’Ucraina.
«L’Ucraina è convinta che questo progetto non ha nulla a che fare con questioni economiche, ma solo politiche» ha poi detto Yatsenyuk (a sinistra). Secondo il primo Ministro dell’Ucraina, inoltre, il progetto «priverebbe l’Ue di reale indipendenza energetica». Yatsenyuk ha invitato la Commissione europea e i capi di governo degli Stati baltici «a fare sul serio su questo problema», riferisce il portale. Il progetto “North Stream-2” prevede la realizzazione di due linee di gasdotti con una capacità totale di 55 miliardi di metri cubi di gas ogni anno dalle coste della Russia attraverso il Mar Baltico alla costa tedesca. Il Patto parasociale per il progetto della New European Pipeline Ag, che si occuperà della costruzione del gasdotto, è stato firmato il 4 settembre.