Gasdotto tra Iran e Pakistan

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IRAN – Teheran. Il presidente del Pakistan Asif Ali Zardari è a Teheran dal 27 febbraio per discutere di un progetto di gasdotto tra i due Paesi del valore di 7,5 miliardi di dollari. Al progetto, stando ai media iraniani, si oppongono gli Stati Uniti.

Il ministro del Petrolio iraniano Rostam Qasimi ha accolto Zardari al suo arrivo. L’agenzia di stampa Fars riportsa che: «Il viaggio ha lo scopo di approfondire i legami bilaterali e di discutere anche le questioni regionali e internazionali che riguardano entrambe le nazioni (…) Tra i progetti energetici bilaterali sarà anche discusso il gasdotto tra l’Iran-Pakistan». Il gasdotto ha subito notevoli ritardi tra cui occorre considerare la difficoltà del Pakistan nel reperire fondi e l’opposizione al progetto da parte di Washington. I media pakistani hanno riferito che nel 2012, Zardari avrebbe visitato l’Iran a metà dicembre 2012, momento in cui avrebbe dovuto essere firmato un accordo definitivo. Nel 2010, l’Iran e il Pakistan hanno convenuto che Teheran avrebbe fornito da 750 milioni di piedi cubi (21 milioni di metri cubi) a un miliardo di piedi cubi al giorno di gas naturale entro la metà del 2015. Islamabad ha detto che porterà avanti il progetto indipendentemente dalla pressione degli Stati Uniti, dicendo che il gas è necessario per aiutare il paese a superare la sua crisi energetica che ha portato a debilitanti blackout e ha soffocato l’industria. L’Iran ha quasi completato il lavoro di posa delle condotte nel suo territorio, ma il Pakistan non ha ancora iniziato la costruzione di 780 chilometri del gasdotto sul suo lato, che dovrebbe costare circa 1,5 miliardi di dollari. Per uscire dall’impasse, l’Iran finanzierà un terzo dei costi di posa del gasdotto attraverso il territorio pakistano a Nawabshah, a nord di Karachi, attraverso società iraniane. La repubblica islamica è strangolata da un embargo petrolifero che ha visto dimezzare le sue esportazioni greggio lo scorso anno, mentre il Pakistan ha una forte necessità di energia, e prevede di produrre il 20 per cento della sua elettricità dal gas iraniano. L’Iran ha la seconda più grande riserva mondiale di gas dopo la Russia e attualmente produce circa 600 milioni di metri cubi al giorno, quasi tutti consumati dal mercato interno a causa della mancanza di esportazioni. L’unico cliente straniero è la Turchia, che acquista circa 30 milioni di metri cubi di gas al giorno. Teheran ha in programma di vendere il suo gas a due altri Paesi vicini: l’Iraq e la Siria. I tre paesi hanno accettato nel 2011 di costruire un oleodotto. Il lavoro da parte iraniana è già iniziato.