Per Parigi, dopo Bamako c’è Bangui

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FRANCIA – Parigi 06/12/2013. La Francia ha annunciato il dispiegamento di nuove truppe nella Repubblica Centrafricana visto l’intensificarsi della violenza nel paese. 

Parigi ha annunciato l’invio fio a mille uomini che si uniranno ai 600 soldati già presenti nella capitale Bangui. Adama Dieng, consigliere speciale delle Nazioni Unite, a novembre 2013 aveva avvertito della probabile escalation di violenza: «Stiamo assistendo a una serie di uccisioni da parte di gruppi armati che uccidono con il pretesto della religione e la mia sensazione è che questo fatto finirà con il colpire le comunità cristiane e quelle musulmane che si uccideranno a vicenda». Aveva poi aggiunto: «Se non agiamo subito e con decisione io non escluderei la possibilità di un genocidio nella Repubblica Centrafricana». In termini di potenziale violenza, il conflitto nella repubblica Centro Africana è secondo solo alla guerra in Siria. L’attuale situazione potenzialmente “incontrollabile”, ha convinto il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ad approvare una forza di pace dell’Unione Africana da dislocare nella Repubblica Centro-Africana e le truppe francesi saranno anche autorizzate a sostenere queste forze di pace. Quasi 4.000 uomini dell’Ua daranno il cambio ad una forza più piccola dell’Ecowas. Il nuovo presidente centrafricano Michel Djotodia ha poco potere e ha pubblicamente accolto con favore l’intervento straniero. La ran Bretagna ha  garantito il supporto logistico alla missione. Già 250 soldati francesi, probabilmente parte del migliaio di rinforzi previsto, è a Bangui dal 5 dicembre dopo una serie di scontri armati nella città in cui , secondo Medici Senza Frontiere, sono morte almeno 50 persone. Per l’intervento in questo paese, Parigi sta pianificando qualcosa di simile a quanto fatto in Mali contro i militanti islamici a gennaio 2013: una forza mista di paracadutisti francesi, forze speciali e truppe meccanizzate, uniti alla fanteria africana, elicotteri, caccia e droni francesi. Gli Stati Uniti aiutarono i francesi in Mali fornendo intelligence aerei cisterne. La Repubblica Centrafricana è senza dubbio un campo di battaglia più complesso del Mali per una forza di intervento. Se in Mali c’era un unico gruppo armato, un obiettivo per lo più coerente, i combattenti nella Repubblica Centroafricana sono un mix di ribelli, milizie settarie e criminali comuni il cui fronte è quanto mai fluido.