FINLANDIA. Helsinki apre al reddito di cittadinanza

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di Antonio Albanese FINLANDIA – Helsinki 08/01/2017. La Finlandia nel 2017 sarà il primo paese al mondo a garantire il reddito di cittadinanza da parte dello Stato, che non dipende dal loro reddito o status sociale. Per il primo esperimento, i partecipanti sono stati selezionati a sorte tra i disoccupati nel 2000. Secondo il sito newsru.com, coloro che riceveranno un reddito di base non riceveranno l’indennità di disoccupazione per due anni; 560 euro è l’indennità di disoccupazione al netto delle imposte. Questo è l’importo totale che l’ente previdenziale, la Kela, fornirà ai partecipanti all’esperimento. Secondo gli standard della Finlandia, il cui stipendio medio arriva a più di 3000 euro, si tratta di una cifra modesta. Così, all’inizio dell’esperimento il livello di reddito dei finlandesi disoccupati rimarrà pressoché invariato. L’obiettivo di questo primo esperimento tende a far trovare con tranquillità lavoro ai finlandesi meno abbienti a causa della bassa retribuzione. La differenza rispetto ai sussidi di disoccupazione è chiara: il disoccupato anche se trova lavoro, mantiene il suo reddito di base, mentre con i sussidi di disoccupazione quando si rientra nel circuito lavorativo si perde il sussidio. Questo dato di fatto porta come conseguenza che i disoccupati non sono disposti ad accettare offerte di lavoro temporaneo, per la consapevolezza di perdere il sussidio. In questo caso il pagamento del reddito di base verrà interrotto se il partecipante riceverà un assegno per la custodia dei bambini a casa, si trasferirà all’estero o presterà servizio nell’esercito.
L’opposizione sostiene che se fosse esteso a tutta la popolazione della Finlandia, le spese saranno elevatissime. Inoltre, si sostiene che la gran parte del denaro pubblico impegnato in questa manovra andrà nelle tasche di persone che possono aiutarsi da sole. Tuttavia, dal punto di vista delle finanze pubbliche per coloro che guadagnano e pagano le tasse, l’importo di questo tipo di reddito è deducibile dalle tasse, e non è un dono.
Il concetto di reddito di base deriva dal fatto che tutti i cittadini adulti abbiano lo stesso importo di base per le prestazioni sociali in atto, a prescindere dalla situazione occupazionale e economica. L’introduzione parziale di questo modello significa che può essere pagato, se necessario, oltre alle prestazioni tradizionali di sicurezza sociale.