FILIPPINE. Terrorismo e propaganda via Facebook a Mindanao

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Molti giovani filippini, residenti nella regione filippina meridionale  di Mindanao, sono stati contattati via Facebook Messenger da anonimi reclutatori dello Stato Islamico. Non è chiaro quanti filippini poi siano stati reclutati dal gruppo terroristico, riporta Asia Times.

Un nuovo studio pubblicato dalla Asia Foundation e Rappler, un media locale online, e ripresa da Asia Times, mostra come ISIS stia usando Facebook per diffondere la propaganda e rafforzare le sue fila a Mindanao. Lo studio, intitolato Understanding Violent Extremism: Messaging and Recruitment Strategies on Social Media in the Philippines, riporta che la stragrande maggioranza delle attività online estremiste sono «opportunistiche e non sofisticate» e che «la possibilità di radicalizzazione e reclutamento online segue percorsi già identificati come influenti nelle Filippine».

Ciò comporta una messaggistica altamente localizzata, spesso in dialetti che consentono la pubblicazione e la diffusione di contenuti estremisti che non sono facilmente comprensibili da un pubblico più vasto, comprese le forze dell’ordine. Mentre i messaggi estremisti in inglese e tagalog sono più facili da rintracciare e cancellare, i messaggi nei dialetti Moro locali come Maranao, Maguindanaoan e Tausug spesso passano attraverso filtri e altri meccanismi di rilevamento che Facebook utilizza per controllare i contenuti discutibili.

«Facebook è quasi l’esclusivo teatro delle Filippine attraverso il quale gli attori estremisti sono in grado di catturare l’attenzione del pubblico locale e di dialogare con le persone che stanno cercando di influenzare (…) Con ben 60 milioni di utenti di Facebook al mese, le Filippine sono spesso citate come “capitale mondiale dei social media”». La popolarità di Facebook nelle Filippine, testimoniata da oltre un miliardo di visite totali al mese alla fine del 2017, può essere attribuita in parte al fatto che gli utenti di telefonia mobile possono accedere alla piattaforma anche senza pagare per i dati mobili. Audience Insights di Facebook stima che a Mindanao vi siano ben 10 milioni di utenti. Questa penetrazione ha contribuito alla rapida e ampia diffusione della propaganda estremista altamente virale durante i cinque mesi di assedio della città di Marawi di Mindanao da parte di gruppi militanti filippini allineati dall’ISIS nel 2017.

I gruppi Pro-ISIS hanno utilizzato i social media non solo per diffondere propaganda, ma anche per contattare ISIS in Siria e Iraq, come dimostra la ricerca. Una volta connessi, i gruppi sono spesso passati a conversazioni private criptate su servizi di messaggistica sicura come WhatsApp e in seguito, secondo la ricerca, hanno utilizzato servizi di messaggistica più sicuri come Telegram.

Tommaso dal Passo