FILIPPINE. Pechino potenzia la rete 5G militare. Rischio spionaggio

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Da poco comparso sulla scena delle telecomunicazioni nelle Filippine, la joint venture locale, Mislatel, con la China Telecom sta già alimentando la controversia sulla sicurezza nazionale in un nuovo accordo di intermediazione con le Forze Armate delle Filippine. Il consorzio Mislatel, composto dalle locali Udenna e Chelsea Logistics Holdings, Mindanao Islamic Telephone e China Telecom, ha firmato l’11 settembre un memorandum of agreement, Moa, con le forze armate di Manila.

China Telecom detiene una partecipazione del 40% nell’impresa e si prevede che fornirà la maggior parte delle attrezzature dell’operazione. L’azienda statale di telecomunicazioni collabora strettamente con Huawei nel 5G, e il 27 giugno scorso hanno messo sul mercato congiuntamente una “5G super uplink innovation solution”. Il Moa spianerà la strada al consorzio per l’installazione di reti e strutture di comunicazione nei campi e nelle installazioni militari filippine, ed è visto come un primo passo importante nell’espansione del nuovo operatore nei mercati locali, riporta Asia Times.

Ma si teme anche che la presenza tecnologica della Cina nelle strutture militari filippine possa minare le relazioni strategiche con gli Stati Uniti, con cui Manila è legata con un trattato di difesa reciproca e che collabora attivamente con le forze armate filippine nella lotta al terrorismo, nella formazione e nella sicurezza marittima.

Gli Stati Uniti hanno espresso apertamente le proprie preoccupazioni per l’introduzione di tecnologie e attrezzature di telecomunicazione di fabbricazione cinese, in particolare le reti 5G che danno a Pechino un maggiore controllo sui flussi di comunicazione, nel paese in generale e nelle strutture militari filippine in particolare. In base all’accordo, Mislatel sarà tenuta a «fornire tutte le attrezzature, la manodopera e i materiali necessari per effettuare la coubicazione delle sue strutture e si farà carico di tutte le spese connesse o accessorie alla co-ubicazione».

Il consorzio pagherà anche la formazione del personale militare per l’uso delle attrezzature e per la manutenzione, l’aggiornamento e i servizi. I militari filippini specificheranno la posizione esatta e l’uso delle attrezzature di Mislatel per garantire che le sue operazioni non siano compromesse, ha detto il capo di Stato Maggiore, generale Benjamin Madrigal Jr. 

Rodrigo Duterte ha promesso di aprire il mercato delle telecomunicazioni delle Filippine ad una maggiore concorrenza subito dopo la sua vittoria elettorale a metà del 2016, parte del suo impegno a sfidare le tradizionali élite economiche del paese, definite “oligarchi”.

Prima dell’entrata di Mislatel, Philippine Long Distance Telephone, Pldt, e Globe Telecom hanno dominato un mercato da 5,2 miliardi di dollari. Mislatel è guidata da Dennis Uy, un magnate sino-filippino di Davao con interessi commerciali in continua espansione, amico e vecchio alleato di Duterte. Il capo di Stato maggiore dell’esercito filippino ha difeso il controverso accordo, dicendo di aver così migliorato significativamente l’Ict e l’infrastruttura militare, minimizzando sui rischi di un possibile spionaggio.

Antonio Albanese