FILIPPINE. Manila non vuole più l’aiuto dell’UE

427

Il governo filippino ha detto all’Unione europea che non avrebbe più accettato aiuti allo sviluppo dall’Unione, mettendo a rischio tutti i programmi per aiutare le regioni più povere e colpite dal conflitto nel sud del paese.

Lo ha annunciato l’”ambasciatore” Ue nel paese Franz Jessen. Jessen ha dichiarato che la decisione di ridurre gli aiuti dell’Ue, che ha una posizione  fortemente critica della guerra contro la droga del presidente Rodrigo Duterte, significherebbe la perdita di sovvenzioni di circa 250 milioni di euro destinati soprattutto alle comunità musulmane.

La decisione di Manila arriva pochi giorni dopo che Duterte ha ricevuto l’accesso a  miliardi di dollari in prestito dalla Cina dopo aver partecipato al vertice Belt and Road di Pechino.

«Il governo filippino ci ha informati che non avrebbe più accettato nuove sovvenzioni comunitarie», ha dichiarato Jessen, ripreso da Channel News Asia.

L’Ue, in una dichiarazione precedente, ha annunciato ufficialmente la fine del suo accordo di finanziamento con le Filippine.

Non c’è stata risposta immediata dal ministero degli Esteri della Filippine.

Duterte dice che le nazioni europee non capiscono l’estensione del problema della droga nelle Filippine.

Quasi 9.000 persone, molti tossicodipendenti e spacciatori di piccole dimensioni, sono state uccise nelle Filippine da quando Duterte è entrato in carica il 30 giugno 2016. Secondo la polizia circa un terzo delle vittime è stato ucciso da agenti di polizia per autodifesa durante legittime operazioni di polizia.

L’Ue sta fornendo aiuti per gli sforzi di Manila nel porre fine a quasi cinquant’anni di ribellione musulmana nel paese; un conflitto che ha ucciso più di 120 mila persone, ne ha sfollato 1 milione e ha ritardato la crescita in una delle regioni più ricche di risorse del paese.

Bruxelles ha concesso alle Filippine 130 milioni di euro in assistenza allo sviluppo tra il 2007-2013. Nel 2015, ha promesso 325 milioni di euro in quattro anni per finanziare i progetti nella musulmana Mindanao dopo che Manila aveva firmato un accordo di pace con i ribelli a marzo 2014.

Tommaso dal Passo