FILIPPINE. La sfida islamista alla nuova regione autonoma musulmana 

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È fondamentale per la Bangsamoro Autonomous Region of Muslim Mindanao, Barmmm, avere successo, perché il fallimento potrebbe significare più reclute per i gruppi estremisti, si legge in un studio pubblicato il 5 marzo l’Institute for Policy Analysis and Conflict, Ipac, think-tank di Giacarta.

Lo studio, intitolato The Jolo Bombings and the Legacy of ISIS in the Philippines, esamina la situazione nella regione autonoma filippina, da poco creata, nelle aree abitate da musulmani nel sud del paese e il coinvolgimento di combattenti locali e stranieri in un conflitto iniziato nel secolo scorso fa e non ancora risolto.

Nello studio si suggerisce che militanti dall’Indonesia e da altre nazioni dell’area potrebbero essere presenti nelle Filippine meridionali. Lo Stato islamico ha rivendicato la responsabilità del l’attentato contro una cattedrale della Chiesa cattolica romana a Jolo, nel sud delle Filippine, il 27 gennaio scorso. Sebbene non vi siano prove giudiziarie che dimostrino il coinvolgimento di stranieri, è ampiamente sospettato dalle forze dell’ordine che militanti provenienti da altre parti dell’Asia potrebbero essere stati coinvolti nell’attentato, che ha causato la morte di 20 persone, riporta Asia Times.

Il rapporto suggerisce che «un maggiore sostegno alle componenti pro-Isis è solo uno dei diversi risultati del fallimento eventuale della Barmmm, ma potrebbe essere il più letale. L’obiettivo più importante dei programmi antiterrorismo e dei risultati ottenuti nelle Filippine dovrebbe ora essere quello di garantire che la Barmmm riesca ad affrontare le enormi sfide che si trova ad affrontare».

Ma il rapporto ha anche criticato le pratiche del passato utilizzate per combattere i militanti: «Le autorità del Barmmm dovrebbero lavorare con i militari per porre fine al sistema di taglie posto sulle teste degli estremisti ricercati. Le taglie istituiscono una concorrenza controproducente per ottenere i soldi e incoraggiare l’uccisione dei sospetti piuttosto che catturarli vivi e ottenere informazioni importanti sulle loro reti jihadiste».

L’Ipac afferma l’esistenza di un nuovo approccio alla militanza: «L’estremismo nelle Filippine non se ne andrà, e l’ISIS ha lasciato un’eredità che lo rende solo più letale».

Antonio Albanese