FILIPPINE. Accusata di spaccio e corruzione ex ministro della Giustizia

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Il governo delle Filippine ha presentato nei giorni scorsi tre accuse formali per droga contro un senatore, critico convinto della guerra del presidente Rodrigo Duterte contro il narcotraffico, dicendo che aveva ricevuto denaro dai trafficanti di droga all’interno delle carceri del paese.

Più di 7700 persone sono state uccise nelle operazioni antidroga; di queste circa 2.500 in operazioni di polizia.

I gruppi per i diritti umani ritengono che molti altri morti, che la polizia ha attribuito ai vigilantes, sono stati uccisi da sicari probabilmente in collusione con la polizia; governo e polizia negano che abbiano avuto luogo esecuzioni extragiudiziali, riporta Reuters.

Il senatore Leila de Lima (nella foto), il suo ex autista, due guardie del corpo e una ex guardia carceraria hanno ricevuto la richiesta di mandato di arresto ufficiale che verrà eseguito la settimana prossima una volta che un tribunale li avrà emessi regolarmente, ha detto il ministro della Giustizia Vitaliano Aguirre.

«Si tratta di reati non discutibili ai sensi delle leggi anti-droga del paese», ha detto Aguirre, aggiungendo che un verdetto di colpevolezza avrebbe portato una pena di ergastolo. «Non sono casi politici, ogni singolo caso è stato attentamente studiato».

Secondo le informazioni depositate presso il giudice di Muntinlupa nel sud di Manila, de Lima ha ricevuto 5 milioni di pesos, consegnati a casa sua, quando era ministro della Giustizia tra il 2010 e il 2016.

Ha permesso anche che un criminale condannato potesse gestire il commercio di droga da dentro le carceri nazionali, che secondo la polizia arrivava a circa il 70 per cento della vendita e la distribuzione su larga scala nelle Filippine.

«Le accuse e le sanzioni penali sono niente di meno che un atto politicamente motivato», ha detto de Lima, negando tutte le accuse, e promettendo di combattere una battaglia per i diritti umani e la democrazia. «Questo è il tipo di politica vendicativa che ci si può aspettare da questo regime», ha detto in una dichiarazione, accusando Duterte di cercare di «reprimere qualsiasi opposizione alla politica degli omicidi extragiudiziali».

Tre settimane fa, Duterte ha interrotto tutte le operazioni anti-droga dalla polizia, dopo che un uomo d’affari della Corea del Sud era stato rapito e strangolato a morte all’interno del quartier generale della polizia nazionale, ad ottobre 2016.

Aguirre ha detto che il ministero della Giustizia ha inviato un altro caso contro de Lima al corpo anti-corruzione per indagare sulle accuse secondoché il senatore ha ricevuto circa 8 milioni di pesos per la sua campagna elettorale senatoriale da uno spacciatore conosciuto nel 2015.
De Lima ha anche negato questa accusa, dicendo che non ha ricevuto il denaro.

I casi in cui compare il nome di de Lima, sono basate sulla testimonianza di criminali condannati ed ex funzionari del carcere interrogati nel corso di una inchiesta del Congresso sul commercio di droga nelle carceri nazionali.

Maddalena Ingrao