Nel 2007 la FED ignorò i sintomi della crisi

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STATI UNITI . Washington. Secondo alcuni documenti resi noti nei giorni scorsi, i funzionarie della Federal Reserve nel 2007 non avevano minimamente compreso la gravità della crisi economica che ha cambiato il volto del globo. I dati emergono da trascrizioni della stessa FED di incontri ad alto livello avvenuti nel 2007. Tali documenti dipingono un quadro di un’Agenzia che non è stata in grado di svolgere il suo ruolo di guardiano dell’economia degli Stati Uniti. 

«Le probabilità, diceva Ben Bernanke nel 2007,  sono che il mercato si stabilizzerà». Nell’ottobre del 2007, Richard Fisher, nella medesima riunione e poi pubblicamente che la FED se “necessario” sarebbe intervenuta per garantire le imprese americane e i consumatori in modo da garantire l’accesso al credito, in quantità sufficiente per mantenere stabile l’economia. Il mercato dei mutui, in particolare, sempre secondo i funzionari, aveva già “girato l’angolo”, era un problema che riguardava i paesi del Sud. In realtà i primi problemi dovuti ai subprime stavano già emergendo, non solo, le banche in quel periodo avevano già cominciato la stretta sul reddito. E ancora sempre a ottobre del 2007, stessa riunione, Donald Kohn, vicepresidente FED disse: «Le banche sono ben capitalizzate e gli investitori esteri colmeranno il vuoto creato dai debiti».  In questo modo ci sarà, sempre secondo il vicepresidente FED: «Il ripristino dei flussi di credito alle imprese non finanziarie e per la stragrande maggioranza delle famiglie». Il 15 settembre 2008 Leheman Brothers ricorreva al Chapter 11 per poi dichiarare fallimento. Ma la peggior previsione fu quella sulla bolla immobiliare.

Richard Fisher, presidente della filiale di Dallas dichiarava che la percezione non corrispondeva al vero: «Se tu mi perdoni, si potrebbe dire che si è passati dal ridicolo al subprime», disse, attirando gemiti e risa degli altri membri. Pur sostenendo che vi erano dei problemi, ovvero che alcuni portafogli fossero infettati in generale lui si sentiva di dire che era ottimista. Le attese degli economisti erano che entro il 2009 i mutui jumbo sarebbero stati coperti. Non solo, contrariamente a quanto esprimeva il mercato, ovvero una contrazione dei prezzi dal 2006, i funzionari della FED pensavano che entro la fine del 2008 il mercato immobiliare si sarebbe ripreso. Gli stessi organi di vigilanza europei non indicavano problemi di solvibilità di Istituzioni europee. Diceva nel 2007 Timothy Geithner, allora membro della FED. Le banche europee sono state in grado di ritardare il peso della propria crisi finanziaria per un certo tempo mentre l’America era nel pieno della crisi economica.

Queglistessi uomini, pagati per vigilare sugli interessi finanziari degli statunitensi, dopo questi errori siedono ancora sulle stesse sedie. Alcuni come Geithner sono stati prossi, lui ha fatto il ministro per il Tesoro.