ExxonMobil dice no allo scisto

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STATI UNITI D’AMERICA – New York 05/03/2016. Il presidente e amministratore delegato della ExxonMobil Corp. Rex Tillerson ha detto che non ha senso investire nel petrolio di scisto ai correnti prezzi di mercato.

Parlando alla Cnbc il 3 marzo, Tillerson ha detto: «Noi non lo facciamo perché pensiamo che le nostre risorse meritino più di questo». Il costo di produzione di un barile di greggio nel bacino del Permiano, che si trova in Texas e New Mexico, è di 10 dollari, mentre costa 11 dollari produrre un barile di petrolio dal Bakken, una massiccia formazione di scisto in Montana e Dakota del Nord, ha precisato Tillerson.
«Quando si arriva a 40 dollari al barile, per le aziende in particolare che fanno solo questo e quindi è una opportunità unica per loro, io mi aspetto che ci vantaggi (per chi investe, ndr)», ha detto l’ad di ExxonMobil.
Alla domanda sulla recente volatilità sui mercati internazionali delle materie prime, Tillerson ha risposto: «Abbiamo intenzione di continuare ad avere una certa volatilità, ma è probabilmente un rimbalzo (…) più ristretto».
ExxonMobil ha comunicato a febbraio che l’utile netto è sceso del 50 per cento a 16.15 miliardi di dollari nel 2015, a causa del crollo dei prezzi del petrolio. L’utile per azione, assumendo la diluizione, è stato di 3,85 dollari, in calo dai 7,60 dollari per azione guadagnati nel 2014.
I ricavi della ExxonMobil hanno perso il 35 per cento arrivando a 268,88 miliardi di dollari lo scorso anno a causa del calo del prezzo del petrolio, causato un eccesso di greggio sul mercato globale.
La società ha tagliato la spesa del 29 per cento nel quarto trimestre solo per compensarne il calo dei prezzi.