Cyberspioni etiopi

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ETIOPIA – Addis Abeba 26/03/2014. L’Etiopia, considerato uno dei paesi più repressivi del mondo, ha accesso, virtualmente illimitato, ai telefoni dei suoi cittadini, grazie ad una tecnologia di sorveglianza comprata con fondi destinati allo sviluppo.

Secondo un documento di Human Rights Watch, l”e autorità di Addis Abeba «sanno tutto ciò che fanno i suoi cittadini». La denuncia di Hrw, basata su oltre 100 interviste con le vittime di abusi e di ex funzionari dell’intelligence, mostra come le autorità utilizzano l’accesso ai dati dei cellulari e registrino le chiamate per fermare e arrestare le persone ritenute oppositori del governo. Hrw denuncia poi abusi e uso di tortura nei confronti dei prigionieri politici nelle prigioni dell’Etiopia. Telefonate registrate con familiari e amici, in particolare quelle in cui compaiono prefissi telefonici esteri, vengono mostrate durante gli interrogatori abusivi in cui le persone sono spesso accusate di appartenere a organizzazioni fuori legge. Le reti telefoniche etiopi sono state “bloccate” durante le proteste e i manifestanti sono stati individuati utilizzando le informazioni tratte dai loro telefoni cellulari. E-mail e telefonate intercettate sono state presentate come prove nel corso degli interrogatori fatti in base alla legge anti-terrorismo del paese , anche se, afferma Hrw, nessun mandato era stato rilasciato per ottenere simili informazioni. Lo spyware sviluppato da società inglesi, tedesche e italiane è stato utilizzato anche per seguire gli etiopi che vivono all’estero. Una volta che il computer di una persona è stato infettato da questo spyware, le agenzie di sicurezza e di intelligence hanno accesso quasi illimitato a file, informazioni e attività del proprietario del computer. Si possono registrare le battute dei testi, le password, attivare webcam e microfono a distanza, trasformando il computer in un dispositivo di ascolto. Questo software, utilizzato per spiare gli etiopi che vivono nel Regno Unito, Stati Uniti, Norvegia e Svizzera, è stato utilizzato per bloccare le conversazioni di Skype che sono, poi, apparse sui siti web filo-governativi. Si tratta di un programma di spyware che arriva a costare centinaia di migliaia di dollari; l’Etiopia è un paese povero, con zone che soffrono la fame e che ha ricevuto oltre 4 miliardi di dollari in aiuti allo sviluppo nel solo 2013. Alla fine del 2011, il governo etiope ha iniziato a seguire e interferire, afferma Hrw, con i diritti della minoranza musulmana del paese, ingerendosi nelle attività del Supremo Consiglio degli Affari Islamici. In risposta, centinaia di migliaia di musulmani d’Etiopia, che costituiscono circa il 40 al 45 per cento della popolazione, sono scesi in strada in segno di protesta.