ETIOPIA. Abiy vuole rendere “serena” la politica etiope

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Il primo Ministro etiope ha incontrato i membri di 81 partiti di opposizione per discutere la riforma del sistema elettorale, ribadendo la volontà di voler istituire un’arena di confronto politico serena.  

Come riporta Defence Web, Abiy Ahmed ha rovesciato la politica nazionale dal suo arrivo al potere lo scorso aprile, introducendo nell’agone politico l’opposizione che era in esilio così come i gruppi separatisti, rilasciando i prigionieri e mettendo un dissidente, precedentemente in carcere, a capo della commissione elettorale.

L’incontro con l’opposizione si è concentrato «sulla messa in evidenza delle riforme necessarie per garantire che le prossime elezioni siano libere ed eque e la condivisione delle responsabilità di tutti», si legge in un Tweet dell’ufficio presidenziale. La coalizione Eprdf di Abiy è al potere in Etiopia dal 1991 e si tratta di un importante alleato occidentale in una regione caratterizzata da grande instabilità.

La settimana scorsa Abiy ha nominato Birtukan Mideksa a capo della commissione che dovrà preparare le prossime elezioni nazionali, previste per il 2020. Birtukan era una delle decine di figure dell’opposizione arrestate a seguito delle violente conseguenze del voto del 2005. 

Abiy, primo membro del gruppo etnico della maggioranza Oromo dell’Etiopia a guidare una coalizione a lungo dominata dall’etnia tigrina, ex ufficiale d’intelligence, ha promesso un maggiore controllo sull’operato dei  potenti servizi di sicurezza e ha avviato consultazioni per rielaborare una legge antiterrorismo che di fatto ha finito per criminalizzare il dissenso. 

Il 27 novembre, il Parlamento etiope ha approvato le nomine dei nuovi membri della commissione del censimento, segnalando che il paese si sta preparando a condurre il suo primo censimento in 10 anni, riporta l’Ena, Ethipian News Agency, agenzia di stampa statale etiope. 

L’Etiopia ha più di 80 etnie e ha progettato il suo sistema politico basandolo sui gruppi etnici regionali, un fatto che renderebbe i risultati del censimento potenzialmente controversi. 

Lucia Giannini