L’olio scisto si affaccia in Europa

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FRANCIA – Strasburgo. 19/02/14. Domani il Consiglio europeo si riunirà per discutere la politica di re- industrializzazione dell’Europa.

Tra i temi in cima alla lista la necessità di tagliare i costi energetici. E in previsione della riunione europea i produttori di olio scisto hanno cominciato a fare pressione sulle lobby europee per premere sull’acceleratore. Convinti che l’olio scisto possa ridurre il costo dell’energia soprattutto per le imprese. 

Una ricerca condotta da FTI Consulting ha mostrato che gli imprenditori provenienti dal Regno Unito sono i più preoccupati per i costi energetici. Un po’ meno lo sono gli omologhi tedeschi e spagnoli. Imprenditori che comunque sostengono che i rispettivi costi energetici non permettono di attrarre investitori internazionali. A dare una risposta in termini di attrattività sui costi dell’energia è la Polonia che ha orientato l’approvvigionamento di energia da più fonti. In materia di olio scisto, i governi europei hanno in genere adottato un approccio più cauto, rispetto per esempio gli Stati Uniti, alcuni Paesi non hanno rilasciato licenze. 

Tuttavia, la tipologia della rete europea del gas e la natura dei contratti a lungo termine e infine, le sue importazioni dall’estero mostrano un mercato effervescente dove l’olio scisto potrebbe avere un futuro in Europa. Secondo una pubblicazione di Poyry e Cambridge Econometrics pubblicate nel novembre 2013, l’olio scisto in Europa registrerà un calo del 6 % e il 14 % che porterebbe a una diminuizione del costo dell’energia dal tra il 3 % e l’8 %.