Belgrado abbandona South Stream per la Ue

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SERBIA – Belgrado. 03/01/14. Il Parlamento serbo ha approvato una nuova legge sull’energia che prevede la piena applicazione nel paese con il 1 gennaio 2015 delle direttive del terzo pacchetto europeo per l’Energia.

L’entrata in vigore della presente legge è uno dei passi essenziali per l’armonizzazione della legislazione nazionale con le norme UE nel quadro di integrazione europea della Serbia. L’adesione al Terzo Pacchetto Energia per la Serbia significa la liberalizzazione dell’elettricità e del gas e la sua apertura alle aziende straniere che saranno in grado di ottenere una licenza per effettuare consegne di energia senza registrazione obbligatoria nel paese. I piccoli consumatori saranno in grado di scegliere il proprio fornitore di energia, tra cui tra le aziende straniere. I requisiti del Terzo Pacchetto Energia di fatto sono un ulteriore stop (Commissione europea e degli Stati membri UE) alla costruzione del gasdotto russo “South Stream”, che dovrebbe passare attraverso la Bulgaria, la Serbia, l’Ungheria e oltre. La motivazione di tale scelta sarebbe da ricercare in un disaccordo in merito all’applicazione dei requisiti retroattivi al “South Stream”. La Russia ha abbandonato il progetto proprio perché non ha accettato le impostazioni della Comunità europea. Il Terzo Pacchetto Energia è stato approvato dall’Unione europea nel 2009, e la sua applicazione nei paesi membri dell’UE ha avuto inizio nel marzo 2011. Esso comprende sei diverse legislazioni e prevede, in particolare, la limitazione del diritto delle imprese di verticalizzare la proprietà e gestione delle reti di trasporto dell’energia e questo sarebbe il nodo irrisolto tra Mosca e Bruxelles. Secondo la Commissione europea, la divisione di business per la vendita e il trasporto di gas aumenterà la concorrenza nel mercato dell’energia e gli permetterà di entrare i nuovi attori del settore.