Enea: in Europa sale al 13 per cento la richiesta di energia dalle rinnovabili

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L’Enea ha presentato a Roma l’ultima edizione del Rapporto Energia e Ambiente, redatta sulla base di dati relativi al biennio 2009-2010. Il dossier punta a tracciare un quadro il più possibile completo del panorama energetico nazionale, dal punto di vista dell’approvvigionamento, della sostenibilità e del sistema di infrastrutture.

Il sistema energetico internazionale

 

La situazione economica:

L’economia globale, a fronte di una parziale ripresa nel corso del 2010, con una crescita del pil mondiale del 5% rispetto al 2009, grazie soprattutto alle economie emergenti e in via di sviluppo, evidenzia nel corso del 2011, secondo il Fondo Monetario Internazionale, un rallentamento con una crescita del 3,8% circa.

La domanda di energia:

La domanda di energia primaria nel corso del 2010 è stata maggiore del 5% rispetto all’anno precedente; inoltre, nonostante molti paesi abbiano adottato misure di miglioramento dell’efficienza energetica, l’intensità energetica mondiale è peggiorata per il secondo anno consecutivo. L’incremento dei consumi di energia primaria tra il 2000 e il 2009 si concentra in alcuni paesi, Cina e India in primis, ed è principalmente trainata dai consumi di carbone. In Europa (EU-27) la domanda energetica primaria è cresciuta del 3,2% rispetto al 2009 e il trend più interessante è costituito da un incremento nel consumo primario di energia da fonti rinnovabili. Il petrolio continua ad essere la fonte più utilizzata nel mondo: nel 2009, ha costituito il 33% della domanda primaria, seguito dal carbone (27,1%) e dal gas (20,93%). Le fonti rinnovabili soddisfano invece il 13% ed il nucleare il 6% della domanda totale. Il carbone ha rappresentato quasi il 50% dell’incremento della domanda globale di energia per fonte dal 2000 al 2010, determinato soprattutto dal consumo della Cina (quasi la metà della domanda mondiale di questa fonte). La domanda di gas naturale è cresciuta del 7,4% rispetto al 2009, uno dei più elevati tassi di crescita registrati negli ultimi 40 anni. Le fonti energetiche rinnovabili, infine, percorrono un sentiero in rapido sviluppo, con una crescita media annua dell’1,8% dal 1990, ma rappresentano ancora una piccola frazione dell’offerta primaria di energia (13%), essenzialmente attraverso la biomassa solida (9,9%). La produzione elettrica mondiale da rinnovabili nel 2009 corrisponde al 19,3% del totale, ed è prevalentemente costituita dall’idroelettrico (16,3%).

Il sistema energetico nazionale

Nel corso del 2010, secondo i dati del Ministero dello Sviluppo economico, la domanda di energia primaria è aumentata del 4,1% rispetto al 2009, trainata dalla seppur lieve ripresa economica (1,3%). Il dato scaturisce da un incremento significativo dell’apporto dei combustibili solidi (+14,2%), delle rinnovabili (+13,3%) e del gas (+6,5%); si è registrata invece una contrazione del petrolio (-1,5%) e delle importazioni nette di energia elettrica (-1,8%). L’aumento della domanda di energia primaria evidenzia un’inversione del trend di riduzione dei consumi primari registratosi nei precedenti quattro anni, anche se il valore del 2010 è ben lontano dai limiti del 2005. Secondo l’ENEA l’Italia deve puntare soprattutto su tre elementi chiave in materia di scelte energetiche: efficienza energetica, fonti rinnovabili e sviluppo delle reti. Tutti strumenti che permetterebbero di ridurre le emissioni di CO2, rispettando gli obiettivi di decarbonizzazione che il nostro Paese ha assunto in sede europea. Oltre a fornire indicazioni per le scelte future, il Rapporto contiene anche un’analisi della situazione attuale, anche su scala internazionale, con particolare riferimento ai negoziati sul clima, al mercato delle emissioni, alla fiscalità energetica e alla carbon tax. I dati evidenziano soprattutto l’evoluzione del mix energetico nella generazione elettrica, lo sviluppo della domanda di energia negli usi finali e il ruolo dell’efficienza energetica nella riduzione delle emissioni. Particolare attenzione è dedicata al ruolo dell’innovazione tecnologica per lo sviluppo della green economy, considerata uno strumento fondamentale per uscire dalla grave crisi finanziaria dei mercati globali. Sul fronte delle rinnovabili, invece, il Rapporto sottolinea la grande crescita delle tecnologie del solare. Per quanto riguarda l’Italia, il testo registra un costo crescente della bolletta elettrica nazionale, che nel 2010 ha superato i 50 miliardi di euro. Un’impennata che si deve alla crescita del fabbisogno energetico del 4,1% rispetto al 2009, dopo quattro anni di contrazione dei consumi a causa della crisi economica.

 

Non manca, infine, un riferimento alle scelte compiute dall’Italia in materia di incentivi per le fonti rinnovabili, giudicate contraddittorie perché “la crescita del fotovoltaico ha causato un peggioramento del deficit commerciale delle tecnologie per le rinnovabili, con un aumento delle importazioni”. Quello che è mancato, secondo l’ENEA, è un adeguato impegno nella ricerca tecnologica, in grado da fare da stimolo alla nascita di nuove filiere industriali.