EMIRATI ARABI UNITI. Stop alle chiamate WhatsApp

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Panico nelle comunicazioni emiratine. Era uscita una notizia secondo cui era possibile effettuare telefonate con WhatsApp negli Emirati Arabi Uniti, a dirlo in verità erano stati gli utenti stessi che dicevano: “Il servizio funziona benissimo”.

Ma a distanza di poche ore, un articolo dell’Arabia Business riportava l’intervento del regolatore delle telecomunicazioni UAE, (TRA) ha dichiarato che non esiste alcuna modifica nella politica VoIP (Voice over Internet Protocol) di UAE, sconfessando in toto gli utenti. Le funzionalità di voice e video calling di WhatsApp non sono state sbloccate nel paese.

Il “TRA riconferma che qualsiasi applicazione o servizio di questo tipo devono essere conformi al quadro normativo applicabile nel paese”, ha affermato.

La funzionalità video e chiamate, ufficialmente lanciata da Whatsapp nel novembre 2016, è stata bloccata in UAE, in quanto era un servizio VoIP limitato negli UAE e solo i fornitori autorizzati Etisalat e “du” sono autorizzati a fornire tali servizi.

Un precedente simile si è registrato con Skype nel 2014 che poi ha avuto il via libera a partire dal 2016. Quando gli utenti di Internet degli emirati si sono visti sbloccare le chiamate telefoniche gratuite via Skype.

Etisalat ha annunciato questa notizia, nel 2016, sulla sua pagina di Facebook, il che significa che i residenti UAE hanno cominciato a risparmiare soldi. A dirlo allora il The National, «utilizzando Skype può risparmiare un sacco di soldi agli UAE». Per anni c’era stato il caos più totale. Inizialmente Etisalat e il suo rivale avevano affermato che Skype era bandito dall’Autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni. Eppure se si comprava una banda larga da Etisalat le telefonate Skype funzionavano, ma non funzionavano da un computer che aveva la connessione via rete fissa. Per gli utenti di “du” era ancora più complicato: il VoIP non funzionava. Dopo l’ingresso di Skype negli Emirati si sperava di poter aprire le porte anche a altri servizi VoIP. Ma purtroppo l’autorità non ha dato il via libera. Si sa che non è un problema tecnico, sia Du che Etisalat hanno riferito di essere pronti. Come molti hanno scritto è più un problema di mancati introiti.

Luigi Medici