Carcere per il premier di Morsi

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EGITTO – Il Cairo 30/09/2013. La Corte d’appello del Cairo ha confermato la condanna ad un anno di carcere emessa contro Hisham Kandil, premier egiziano nominato dal deposto presidente Mohammed Morsi. 

A Kandil era stata consegnata la sentenza di primo grado nel mese di aprile 2013, quando era ancora a capo del governo. Si tratta di una condanna a seguito della mancata esecuzione di una precedente sentenza del 2011 che prevedeva la nazionalizzazione di una azienda tessile, svenduta in precedenza dall’amministrazione Mubarak. Il tribunale chiedeva al governo di riacquistare l’azienda tessile Tanta da un investitore saudita che l’aveva acquistata nel 2005 e di reintegrare nel posto di lavoro i dipendenti. Il governo Kandil avevano detto che la nazionalizzazione delle vecchie imprese statali non era semplice e che inoltre la società era stata spezzettata da quando era  stato venduta. Una impopolare primo ministro, Qandil ha mantenuto un basso profilo in quanto rovesciamento di Morsi dall’esercito il 3 luglio. All’inizio di questo mese, i pubblici ministeri hanno ordinato il congelamento dei beni di Qandil e gli è stato impedito di lasciare il paese in attesa delle indagini. I Tribunali egiziani hanno emesso almeno 11 simili sentenze dopo la rivoluzione che ha rovesciato Mubarak ordinando di bloccare le vendite firmate dall’amministrazione dell’ex presidente. Le cause erano state portate avanti da attivisti e avvocati secondo i quali le aziende erano state vendute a buon mercato,, danneggiando gli interessi del paese, ed erano indice della corruzione dell’era Mubarak. Simili sentenze hanno creato per una serie di società estere che operano in Egitto un limbo giuridico che spaventa gli investimenti esteri. Giudice Khaled Hassan oggi ha detto che la pena detentiva deve essere eseguita: Qandil deve andare in carcere. All’inizio di settembre  mese, il pubblico ministero aveva chiesto e ottenuto il congelamento dei beni di Qandil impedendogli di lasciare il paese in attesa delle ulteriori indagini. Si tratta dell’ennesimo colpo agli esponenti di spicco della Fratellanza Musulmana: le autorità hanno arrestato più di 2.000 simpatizzanti d membri della Fratellanza.