All’asta i campi petroliferi egiziani

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EGITTO – Il Cairo 20/09/2014. L’Egitto ha firmato una serie di accordi di esplorazione per petrolio e gas del valore di 187 milioni dollari con diverse compagnie occidentali e una società tunisina.

Lo annunciato il ministero del Petrolio il 19 settembre, dagli schermi di Al Arabiya. Gli accordi riguardano sette aree di esplorazione. La tedesca Rwe ha ricevuto due blocchi esplorativi nel Golfo di Suez, mentre la tunisina Hbsi, la canadese Transglobe e l’italiana Edison cinque blocchi nel deserto egiziano occidentale. A dicembre, la Egyptian General Petroleum Corporation (Egpc) e la Egyptian Natural Gas Holding Company (Egas) hanno annunciato un’asta internazionale per concessioni petrolifere e del gas in base ad accordi di condivisione della produzione; le concessioni sono per le aree del Canale di Suez, del deserto occidentale egiziano, del mare Mediterraneo e del delta del Nilo. La società di esplorazione erano riluttanti a sviluppare campi di gas non sfruttati nelle acque egiziane in parte perché l’importo che il governo paga copre a malapena i costi di investimento. L’Egitto, infatti, ha iniziato ripagare parte del suo debito verso le compagnie petrolifere straniere, un debito che aveva raggiunto più di 6 miliardi di dollari. L’Egitto sta lottando con l’impennata dei costi dell’energia causata dalle sovvenzioni elevate che il governo elargisce sul carburante ad una popolazione di 85 milioni di abitanti. Le sovvenzioni hanno trasformato il paese da un esportatore netto di energia in un importatore netto nel corso degli ultimi anni.