Vertice militare tra Egitto Libia

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EGITTO – Il Cairo 29/08/2014. Si sono incontrati il 27 agosto al Cairo il generale libico Abdul Razzaq al-Nazhuri e il generale egiziano Mahmoud Hegazy per discutere insieme un piano di cooperazione militare per affrontare l’emergenza stabilità in Libia.

L’incontro del 27 agosto (nella foto) fa parte della fitta rete di incontri organizzati dai vertici libici con le autorità dei Paesi confinanti nel tentativo di affrontare con più alleati possibili la difficile situazione di instabilità politica che la Libia sta affrontando ormai da mesi. Anche Martedì il Ministro degli Esteri libico, Mohamed Abdulaziz, e il Presidente della Camera dei Rappresentanti, Ageela Saleh, hanno incontrato il Presidente egiziano, Abdel-Fateh Al-Sisi, insieme con il Ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry. Durante il summit al-Sisi ha offerto la sua collaborazione dichiarandosi disposto ad addestrare le unità militari libiche sul territorio egiziano e di aprire le porte degli ospedali egiziani ai militari libici feriti, il tutto a sue spese. Il Presidente si è anche dichiarato intenzionato a premere sulla commissione ONU in Libia, aggiungendosi al già nutrito gruppo di attori che denunciano la fragilità della situazione libica. Fra questi c’è l’Ambasciatore britannico in Libia, Michael Aron – il quale ha rinnovato il suo scongiuro affinchè le parti in conflitto trovino la via del dialogo – e il Segretario Generale della missione ONU in Libia (UNSMIL), Tarek Mitri – che ieri ha consegnato il suo rapporto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Mitri ha parlato chiaro: gli scontri degli ultimi giorni sono stati «molto allarmanti e senza precedenti nella loro gravità». «Stiamo assistendo» continua Mitri «ad un deterioramento generale delle condizioni di vita. Cibo, carburante, acqua ed elettricità si stanno esaurendo. L’allontanamento del personale medico di supporto e il frazionamento dei medicinali stanno aggravando la già difficile situazione della popolazione». Per non parlare dell’aumento dei casi di rapimento, saccheggio e vendette private. In una simile situazione, dice Mitri, «bisogna ricordare ai leader politici e delle milizie che il dialogo rimane la sola alternativa contro un conflitto armato prolungato». L’alternativa militare, sottolinea, non è assolutamente possibile.
La situazione politica risulta ulteriormente aggravata dal fatto che il vecchio Parlamento, il Congresso Nazionale Generale, vicino alle posizioni islamiche, ha dichiarato la sua scissione dalla Camera dei Rappresentanti, l’organo parlamentare eletto recentemente e riunito a Tobrouk. Il risultato è che adesso in Libia ci sono due Parlamenti che si contendono la legittimità popolare. Il CNG ha anche dichiarato di voler prendere provvedimenti contro l’Egitto e gli Emirati Arabi in ragione dei recenti raid aerei. Omar Humaidan, portavoce del CNG, ha dichiarato che chiunque cerchi di violare la sovranità libica negli affari interni verrà punito.