EGITTO. ISIS attacca il gasdotto che unisce Egitto e Israele

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Un gruppo di uomini armati ha attaccato un gasdotto nella penisola egiziana del Sinai, secondo fonti della sicurezza riprese da Reuters. L’attacco non ha avuto alcun effetto sulle importazioni di gas da Israele attraverso il Sinai settentrionale. Le forze di sicurezza egiziane stanno combattendo un’insurrezione islamista concentrata nel Sinai settentrionale, che si è intensificata dal 2013 con attacchi dapprima su piccola scala e poi allargatisi come obbiettivi e intensità.

La presenza di Isis nell’area è forte e ancora attiva. Un gruppo di uomini armati ha fatto esplodere esplosivi sul gasdotto ad ovest di el-Arish domenica, causando un incendio, ma non ci sono state vittime, secondo la sicurezza egiziana.

Il gasdotto porta gas alle case e alle fabbriche di el-Arish e del Sinai centrale ed era stato già attaccato in precedenza.

L’attacco è stato poi rivendicato dal gruppo affiliato allo Stato islamico del Sinai con una dichiarazione in cui si dice che suoi uomini hanno effettuato un attacco contro un gasdotto che collega l’Egitto e Israele: «I soldati del califfato hanno preso di mira … la linea del gas naturale che collega gli ebrei e il governo apostata egiziano», riporta Afp.

L’Egitto ha iniziato ad importare gas da Israele il mese scorso attraverso un gasdotto di proprietà della East Mediterranean Gas Company, Emg, compreso un collegamento sottomarino tra el-Arish nel Sinai e Ashkelon in Israele.

Il gas proviene dal giacimento israeliano Leviathan. Una dichiarazione dei partner che sviluppano il campo ha dichiarato che non ci sono stati danni al gasdotto Emg: «Il flusso di gas dal Leviathan all’Egitto continua normalmente», si legge in un comunicato di Emg.

Stando a quanto afferma l’israeliana Delek Drilling, società che ha trivelle nel Leviathan e nel gasdotto Emg, il progetto ha un «sistema di sicurezza significativo (…) Non siamo ciechi di fronte al rischio e siamo preparati ad ogni scenario», si legge in un comunicato. 

Delek Drilling ha detto che esiste un sistema di gasdotto alternativo, un meccanismo di risposta rapida per i guasti e un’assicurazione per coprire i danni che colpiscono le esportazioni di gas israeliano verso l’Egitto o la Giordania.

Maddalena Ingroia