Il filo rosso tra il Cairo e Teheran

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IRAN – Teheran 19/7/13. Secondo un analisi del quotidiano Al Hayat, Egitto e Iran, comunque separati da una grande distanza, hanno molti punti in comune che li portano ad essere più vicini.

Dopo la rivoluzione del 1979 in Iran, non vi è stato alcun rapporto ufficiale tra i due paesi; questa assenza, però, non ha allontanato i due popoli, afferma al Hayat. Questo, tuttavia, non ha influenzato il popolo egiziano e iraniani, che hanno continuato ad avere rapporti. Dopo la rivoluzione islamica del 1979, l’Egitto è stato l’unico paese a concedere allo scià malato asilo politico. Lo scià iraniano deceduto in Egitto, fu sepolto nella moschea al-Rifai, accanto a suo cognato, re Farouq I. In Iran, il nuovo governo islamico, addirittura intitolò a Teheran una strada all’assassino di Anwar Sadat, Khalid Islambuli, durante il governo di Mohammed Khatami e Mahmoud Ahmadinejad i tentativi sono andati a vuoti. L’Iran era vicino ai Fratelli Musulmani e l’ayatollah Ali Khamenei è stato il primo iraniano a tradurre il libro di Sayyid Qutb sulla Fratellanza Musulmana in persiano. L’Egitto, che è visto come l’asse più importante del mondo arabo e islamico, non è un paese cui l’Iran possa rinunciare. Dopo la cacciata di Mubarak, l’Iran ha fatto affidamento sui Fratelli Musulmani. Le speranze del regime iraniano e di Hamas puntate sui Fratelli musulmani si sono però rivelate una mera illusione: Morsi non ha rilanciato le relazioni con l’Iran,  incapace di rinunciare al trattato di pace con Israele, scrive al Hayat. Iran e Hamas sono stati smentiti quando hanno pensato che un alleato avesse assunto il potere in Egitto. L’aiuto annuale di 1,5 miliardi di dollari degli Stati Uniti all’Egitto era molto importante e i Fratelli Musulmani e Morsi non potevano rifiutare questo aiuto o metterlo in pericolo solo per il gusto di far rivivere il rapporto con l’Iran o per il sostegno di Hamas. L’Iran ha offerto aiuti finanziari all’Egitto e abolito l’obbligo del visto di ingresso per i turisti egiziani. Inoltre, i due paesi hanno firmato un accordo di cooperazione turistica. In generale, il regime della Repubblica islamica dell’Iran è rimasto deluso da Morsi e dalla Fratellanza. Khamenei e i suoi sostenitori considerano i movimenti e le rivoluzioni scoppiate nel mondo arabo parte di un risveglio islamico piuttosto che una primavera araba. Così, a loro piace dire che la rivoluzione in Iran ha ispirato tutti gli altri movimenti.

Tuttavia, una nuova rivoluzione islamica non ha ispirato il rovesciamento di Morsi: un governo laico in Egitto darebbe all’Iran la possibilità di ripristinare i legami col Cairo. L’Iran, persa la sua scommessa sui Fratelli, di fronte ad una nuova era, non solo in Egitto, ma anche in Iran, ora scommette sul nuovo corso.