Il Cairo: donne in coda per votare

278

EGITTO – Il Cairo. 14/01/14. Seggi aperti in Egitto per 52 milioni di elettori, chiamati a esprimersi con lo strumento del referendum sul testo della nuova costituzione. Il processo di votazione durerà due giorni.

In realtà si tratta del secondo referendum in meno di un anno sullo stesso argomento. Gli elettori si erano espressi favorevolmente anche per il progetto di costituzione precedente, preparata nell’era del presidente Mohamed Morsi. 

Il nuovo disegno di carta costituzionale nasce con l’arrivo del presidente ad interim Adli Mansour e le modifiche sono iniziate lo scorso anno a settembre. Secondo gli oppositori, questa Costituzione promuove le posizioni dell’esercito e l’ampliamento dei suoi poteri.

Di certo c’è che in Egitto la preoccupazione è altissima per via degli attentati. Il ministero dell’Interno ha annunciato uno stato di massima allerta, e implementato la sicurezza, per proteggere i comitati referendari e sono state schierate le forze di polizia e dei servizi di sicurezza in tutte le province.

E il ministro dell’Interno Mohammed Ibrahim ha predisposto un piano per la sicurezza mai visto prima. Si conta già una vittima, a Ben Suef, un ragazzo di 25 anni che faceva parte dei manifestanti che manifestano contro l’approvazione della nuova costituzione. Il ragazzo secondo i “Fratelli Musulmani” era un loro sostenitore. Ma in molte città la polizia è intervenuta contro i manifestanti. Le forze di sicurezza egiziane hanno sparato colpi di avvertimento e gas lacrimogeni in aria durante le manifestazioni per disperdere i sostenitori dei Fratelli Musulmani a Nasr City, Il Cairo nelle province di Damietta e Fayoum. I manifestanti hanno sbarrato le strade coprendole di pneumatici. Per ora, scrivono sulla testata Russia Today, «è tutto sotto controllo», e poi si legge «la polizia segreta ha evitato i cortei contro i commissariati».

Alla vigilia della partenza del referendum, i “Fratelli Musulmani” hanno chiesto ai loro sostenitori di boicottare il voto, descrivendo il referendum come «un referendum di sangue e rovina». Il gruppo ha detto in un comunicato, che la Costituzione, adottata nel dicembre 2012, era la più grande costituzione mai approvata in Egitto. E ha accusato la repressione dell’esercito, che avrebbe arrestato durante circa 15 mila persone, e commesso massacri contro i cittadini. Ha continuato affermando che la partecipazione del gruppo di egiziani all’estero al referendum era estremamente bassa e non ha superato il 10%, mentre le ambasciate egiziane hanno annunciato che tra il 90 e il 95% di coloro che hanno partecipato al referendum che ha avuto luogo al di fuori dell’Egitto, ha votato sì per la nuova costituzione.

I “Fratelli Musulmani” hanno anche chiesto all'”Alleanza Nazionale” che comprende le forze dei partiti islamici e filo Mohamed Morsi e ai loro membri e sostenitori di boicottare il referendum sulle modifiche costituzionali. Secondo la Fratellanza il boicottaggio del referendum sulla Costituzione è l’unico modo corretto per tornare al legittimo presidente. 

I dati de Il Cairo e Alessandria però sconfessano le pretese della Fratellanza. Secondo gli inviati della testata russa e dalle notizie riportate dalle testate egiziane, l’afflusso alle urne sarebbe molto elevato. A mettersi in coda soprattutto le donne, a centinaia in fila davanti ai centri un’ora prima o due ore dall’inizio del voto. Il corrispondente del giornale da Alessandria ha riferito che vi è un continuo fluire di elettori ai Centri Alagheraa, e molti di loro hanno espresso il loro desiderio di uno stato forte in Egitto e ripristinare la stabilità. Le manifestazioni contro il referendum sono dislocate nel quartiere di Sidi Bishr, ma i partecipanti si sono dispersi all’arrivo della polizia. Più difficile la situazione a Ahawaraa dove due appartenenti a Almtpartyah sono stati arrestati dalla polizia mentre si stavano preparando a lanciare attacchi contro le forze di sicurezza, l’esercito e le stazioni elettorali per mezzo di esplosivi.