EGITTO. Cluster bomb lanciate sul Sinai

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Un video pubblicato dalle forze armate egiziane dimostra senza ombra di dubbio che il Cairo ha usato cluster bomb, vietate, nei recenti attacchi aerei nel nord del Sinai. Secondo la denuncia fatta da Amnesty International, il 21 febbraio, l’esercito egiziano ha postato un video sul suo account ufficiale twitter di ciò che sosteneva fossero Ied. Tuttavia, Amnesty International ha analizzato il video e ha confermato che mostrava una munizione a grappolo inesplosa realizzata negli Stati Uniti tipo Mk 118, che avrebbe potuto essere lanciata solo dall’aviazione egiziana. Le bombe a grappolo sono tra le armi più pericolose della guerra moderna, intrinsecamente indiscriminate e capaci di uccidere e mutilare i civili anni dopo il loro uso. Questo nuovo video confermerebbe che le forze armate egiziane stanno usando bombe a grappolo nel Sinai settentrionale.

L’analisi degli esperti di armi di Amnesty International della cluster Mk 118 mostrata nel video rivela che è in buone condizioni, con il numero di serie ancora ben visibile sul suo fianco; ciò suggerisce che la munizione è stata usata in operazioni recenti. Le munizioni a grappolo sono lanciate da razzi o artiglierie e contengono piccole sub\munizioni esplosive sparse a caso su un’ampia area. Molte di queste submunizioni spesso non esplodono e possono rimanere inesplose sul terreno, rappresentando una minaccia anni dopo la fine di un conflitto.

Un precedente video, pubblicato sempre dalle forze armate egiziane il 9 febbraio, all’inizio delle ultime operazioni nel Nord Sinai, mostrava armi a effetto combinato CBU-87 fabbricate negli Stati Uniti, un tipo di bomba a grappolo che veniva caricata su aerei da combattimento destinati ad essere schierati nel Nord Sinai. Nel luglio 2017, A’Maq, agenzia Isis, ha pubblicato un video che mostrava un caccia F16 con due bombe a grappolo. Gli esperti di Amnesty International hanno confermato che gli jet F16 mostrati nel video mostravano la bandiera egiziana sulla coda.

Luigi Medici