Ansar al-Bayt Maqdis, al Qaeda d’Egitto?

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EGITTO – Il Cairo 18/02/2014. Il gruppo islamico Ansar al-Bayt Maqdis invita tutti i turisti a lasciare l’Egitto prima del 20 febbraio per non essere coinvolti in altri attacchi come quello contro un autobus pieno di turisti nel Sinai il 16 dicembre.

«Ansar Bayt al-Maqdis ha sacrificato con successo uno dei suoi eroi per far esplodere il bus diretto verso i sionisti. Questo rientra nella nostra guerra economica contro questo regime di traditori», si legge nel comunicato. Il nome di Ansar al-Bayt Maqdis è stato associato a quasi tutti gli attentati terroristici che hanno colpito l’Egitto dopo la cacciata dei Fratelli Musulmani, tra cui l’attentato contro il ministro degli Interni, l’attentato al quartier generale della Sicurezza nazionale a Mansoura e al Cairo, l’abbattimento di un elicottero militare nel Sinai, e, più recentemente, l’assassinio di un alto funzionario della sicurezza. Il gruppo giustifica le proprie azioni nel quadro di quella che definisce «la battaglia per vendicare i musulmani d’Egitto» sollevando una serie di interrogativi su quali siano i suoi reali obiettivi e i suoi collegamenti con la rete qaedista. Stando a quanto riporta al Arabyia, il gruppo ha attaccato forze di polizia e strutture militari definendoli “apostati” e quindi rendendoli un obiettivo legittimo e un dovere religioso attaccarli. Un comunicato dal titolo “Messaggio alle forze di polizia e dell’esercito” riporta che polizia ed esercito stanno «combattendo chi tenta di applicare la legge islamica unendo le forze con i liberali e gli atei», che proteggono «una Costituzione che permette ciò che Dio ha proibito e proibisce ciò che Dio ha permesso» e «mettono i cristiani e gli ebrei contro i musulmani con il pretesto della lotta al terrorismo». Nella stessa dichiarazione, Ansar Bayt al-Maqdis chiede al personale di polizia ed esercito di lasciare il proprio lavoro, oppure di subirne le conseguenze, per «salvare le proprie vite e onorare la propria religione». In un’altro comunicato, dal titolo “Diritto alla vendetta”, Ansar al-Bayt Maqdis afferma che non attaccherà i civili se questi non scenderanno in piazza a sostegno della polizia e dell’esercito: «Vi chiediamo di non sostenere l’apostasia e l’ingiustizia», si legge, «se rimarrete a casa, vi promettiamo che sarete al sicuro» Oltre ai comunicati, il gruppo rilascia anche un video dopo ogni attacco. Nel comunicato di rivendicazione dell’attentato in cui è rimasto ucciso il vice ministro degli interni e capo del Dipartimento Tecnico del Ministero dell’Interno, generale Mohammad Saeid, Ansar Bayt al-Maqdis ha minacciato Abdel Fattah al-Sisi e Il ministro dell’Interno Mohammad Ibrahim: «La vendetta è imminente e la volontà di Dio prevarrà», si legge nella nota. Anche se Ansar al-Bayt Maqdis è stato sempre indicato dai media come una branca di al Qaeda, afferma al Arabyia, non ci sono prove che il gruppo sia una sua filiazione; uno dei pochi collegamenti finora trovato è stata la dichiarazione del fondatore della Jihad islamica in Egitto, Nabil Naeim, secondo cui il gruppo è nato a Gaza per poi operare in Egitto dopo la rivoluzione del 2011. Secondo Naeim, Ansar al-Bayt Maqdis è finanziato dalla Fratellanza Musulmana attraverso un accordo con Khairat al-Shater, vice Guida Suprema della Fratellanza e poi mediato da Mohammad al-Zawahiri, fratello del capo di al-Qaeda. «Hamas è anche parte del gioco, in base a un accordo patrocinato da Mohammad Mursi, in cambio della cooperazione con Ansar al-Bayt Maqdis», ha detto Naeim in una conferenza stampa, aggiungendo poi che il leader del gruppo originario di Gaza ha ricevuto la sua educazione “Takfiri” dallo sceicco Abdel Meguid al-Shazli, mentore di Shater e di Mohammad Badei. Secondo Naeim, la Fratellanza Musulmana rifornisce Ansar al-Bayt Maqdis con armi «attraverso la Libia ed i tunnel di Gaza». Il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhari ha confutato tutte le accuse di legami tra Hamas e Ansar al-Bayt Maqdis. «Ansar al-Bayt Maqdis non è un gruppo palestinese», si legge in un comunicato stampa. Abu Zuhari, poi, ha invitato i media egiziani a fermare la propagazione di notizie false sul gruppo: «Questo non serve a nessuno, tranne che all’occupazione israeliana».