Oltre centomila bambini uccisi nel 2013

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BELGIO – Bruxelles 25/07/2014. Il presidente del Centro europeo per la politica dell’informazione e la sicurezza (Ecips) Ricardo Baretzky ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un’azione globale su crimini di guerra in una conferenza tenutasi a Bruxelles nei giorni scorsi.

La richiesta del presidente Ecips è arrivata dopo l’impressionante numero di minori uccisi nel 2013 in Siria, Ucraina e in questi giorni a Gaza.
Baretzky ha detto che dovrebbe essere lanciato un bando internazionale sulle vendite di tutte le armi a qualsiasi paese che violi i diritti umani; questo bando dovrebbe essere considerato una priorità dalle Nazioni Unite al fine di evitare ulteriori spargimenti di sangue di civili nelle zone di conflitto. Un aiuto all’Onu può essere dato dall’universo massmediatico che deve svolgere il suo ruolo naturale di watchdog, di cane da guardia, nel denunciare gli abusi.
Il presidente Ecips ha aggiunto che sia l’assenza di forza dell’Ue che la debolezza delle Nazioni Unite mostrano la necessità di una profonda ristrutturazione del potere politico internazionale per inviare ai belligeranti i gusti segnali politici. Baretzky ha avvertito che simili atrocità verso i civili e i minori potrebbero colpire altri paesi oggi considerati non a rischio e che la percezione dell’impunità de facto di simili azioni faccia passare il messaggio che sia possibile e consentito uccidere minori e civili, uccider cioè i non belligeranti.
«La stesura di una nuova risoluzione Onu potrebbe non avere alcun effetto, se non rafforzata dalla cogenza del rispetto delle norme etiche, morali e civili», ha detto Baretsky.
Il presidente Ecips ha esortato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, ad assumersi le sue responsabilità per l’assenza di concrete pressioni ed azioni Onu, organizzazione che ha l’obbligo di agire ex ante piuttosto che ex post per evitare abusi dei diritti umani con conseguente perdita di vite umane non belligeranti.
In totale, più di 100mila bambini hanno perso la vita nel 2013 nei o teatri siriano, ucraino e mediorientale in genere; a questo numero vanno aggiunti i rapimenti delle studentesse fatti da Boko Haram in Nigeria. Secondo Ecips, i conflitti oggi esplosi in zone all’apparenza distanti potrebbero diventare facilmente i focolai di conflitti più ampi, vero rischio per la stabilità globale. Per Baretsky, la mancanza di eticità nel diffuso processo politico attuale potrebbe creare nuovi conflitti (dalla guerra per il petrolio a quell’acqua a quella per il grano, laddove è usato per produrre carburanti) tra gruppi afflitti da diverse povertà. È questo il momento, per il presidente Ecips, per i leader politici di ripensare la “logica applicata alla politica” di fronte alla crescente inquietudine diffusa in tutto il mondo, per evitare un futuro conflitto globale che, allo stato attuale, non avrebbe vincitori.