SIRIA. È finita l’epoca di Assad

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Si è registrata ancora una forte presenza di canali social in lingua inglese, dedicati ai “lupi solitari” e in senso lato “alla guerra e all’incitazione della guerra”; grafiche con i cubs del Califfato, i giovanissimi di Daesh, in cui si dice: «Noi saremo la prossima generazione di eroi e martiri della Ummah». Daesh dunque non si aspetta di vincere né di avere un regno di pace, ma ha messo in conto, almeno per le prossime due generazioni, di combattere e quindi di veder morire i suoi figli in nome di una comunità dedita a “Dio”.

Le tensioni sul confine tra Israele ed Egitto che ogni notte portano alla morte di palestinesi starebbero aiutando l’arruolamento di questi giovani nello Stato Islamico; si tratta di un fenomeno che ricorda molto i tempi in cui dopo i primi bombardamenti siriani a Damasco i giovani siriani sunniti si arruolavano in Daesh; passarono in un mese nella sola Damasco da 24 a più di 100.

Sempre i droni al centro dei notiziari del Califfato dall’Iraq. In modo particolare quelli utilizzati nel governatorato di Ninive: Mosul e Sinjar. Le immagini dei droni vengono dai sobborgo di Mosul, e ritraggono i “bombardamenti” del Califfato sui nemici nell’area. Assad, in Siria, è stato al centro di un attacco portato alla sua immagine: è stato mostrato un Assad indebolito. Molti account social, per esempio, hanno postato la lista dei 70 uomini pro Assad morti in Siria in 48 ore.

E ancora Assad non vuole fare la “safe zone” ma è pronto ad accogliere i soldati americani in Siria per combattere Daesh, e così via. La coalizione a guida americana, secondo i media siriani e non solo per la prima volta, nei giorni scorsi ha battuto nel numero di bombe sganciate i russi.

Nel frattempo nella maggior parte delle zone sotto il controllo dell’esercito siriano mancherebbe la corrente elettrica. È una cattiva notizia perché significa che Assad ha perso autonomia sia rispetto ai ribelli e soprattutto rispetto a Daesh.

Nonostante le sconfitte di Daesh e la perdita di territorio, il Califfato detiene ancora oltre il 40% del territorio siriano in competizione con i curdi e non certo con Assad. In Siria sembra che l’astro Assad sia in caduta libera. E se fino ad ora era il tiranno, assassino, poi è diventato l’ombra della sua malattia, ed ora pur essendo “unto da Dio”, come vuole la tradizione alawita, fa morire i suoi uomini, 100 uomini di Assad uccisi in soli due giorni. In sostanza per il Leone siriano è finita un’epoca.

Redazione

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