Droni Selex in Congo

73

ONU –  New York 02/08/2013. Le Nazioni Unite hanno comunicato, il primo agosto, che l’italiana Selex Es fornirà un drone di sorveglianza non armata alla Repubblica Democratica del Congo, nelle prossime settimane.

Sarà la prima volta che le Nazioni Unite usano simili attrezzature e, in caso di successo, si pensa di usare i droni da sorveglianza per le missioni in Costa d’Avorio e Sud Sudan. L’«Uav, disarmato, permetterà ai nostri peacekeeper nella Repubblica democratica del Congo di monitorare i movimenti dei gruppi armati e proteggere la popolazione civile in maniera più efficiente» ha detto il portavoce delle Nazioni Unite Martin Nesirky in conferenza stampa. «Il fornitore selezionato è l’azienda italiana Selex Es. L’Uav è il Falco ed è progettato per viaggiare ad una altitudine media, è una piattaforma di sorveglianza in grado di trasportare una vasta gamma di carichi utili tra cui diversi tipi di sensori ad alta risoluzione (…) Il dispiegamento del Falco è previsto nelle prossime settimane», ha aggiunto Nesirky. Fitti boschi, terreno accidentato e scarsità di strade sul confine orientale tra Congo, Ruanda e Uganda hanno complicato gli sforzi dei caschi blu per il controllo di una zona ricca di risorse. La Repubblica democratica del Congo e le forze di pace delle Nazioni Unite stanno combattendo da un anno l’insurrezione di M23. Le Nazioni Unite hanno accusato il Ruanda di inviare truppe e armi attraverso il confine per sostenere M23, ma il Ruanda nega l’accusa. Le Nazioni Unite hanno anche stanziato fondi per dispiegare droni di sorveglianza eventualmente in Costa d’Avorio per monitorare il confine con la Liberia a seguito di una raccomandazione da parte di Segretario generale Onu, Ban Ki-moon, e di una richiesta del paese dell’Africa occidentale. Ban ha detto che i droni di sorveglianza aumentano l’efficacia della forza di pace del contingente in Sud Sudan.