La sfida demografica cinese

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Pechino 23/08/2013. La società cinese sta invecchiando profondamente: dopo la necessità di riveder la politica del figlio unico, questa sembra essere la grande preoccupazione del partito e del governo.

Il tasso di invecchiamento è più rapido di quanto lo  possa essere il tasso di ricchezza della società cinese, con profonde implicazioni per gli sforzi del partito di trasformare l’economia cinese e preservarsi da qui a dieci anni. Due analisi ufficiali comparse anche sui media di Pechino evidenziano diversi aspetti della demografia cinese. Il  21 agosto, il ministero dell’Istruzione forniva il dato nazionale che che più di 13.600 scuole primarie erano state essere chiuse nel 2012. Tra il 2011 e il 2012 il numero di studenti delle scuole primarie e secondarie è passato da quasi 200 a 145 milioni, in netto calo. Nell’analisi si trova la conferma che tra il 2002 e il 2012, il numero di studenti iscritti nelle scuole primarie è sceso di quasi il 20 per cento. La relazione ministeriale è stata pubblicata il giorno successivo ad un articolo pubblicato sul Quotidiano del Popolo, organo governativo, in cui si lanciava l’allarme sulla imminente crisi della sicurezza sociale in Cina, visto l’aumento del numero di anziani: da 194 milioni nel 2012 ai 300 milioni previsti entro il 2025. Il partito comunista starebbe, secondo l’articolo, provvedendo per   limitare l’impatto a breve termine di un simile cambiamento socio-demografico. Da un lato, infatti si cerca di allentare la politica del figlio unico, dall’altro il governo ha proposto l’innalzamento dell’età pensionabile da 55 a 60 anni per le donne e da 60 a 65 anni per gli uomini. Una volta attuata, la Cina si allineerebbe alla normativa internazionale, ritardando alcune delle inevitabili ripercussioni sociali dovute all’invecchiamento. Ma si tratterebbe solo di palliativi: il basso tasso di fertilità della Cina (1,4 figli per madre, a fronte di una media di 1,7 nei paesi sviluppati e 2 negli Stati Uniti) non può essere di certo invertito solo ex lege.

Lo stesso accade per l’innalzamento dell’età pensionabile, che, tra le altre cose, incontrerebbe l’opposizione dei dipendenti pubblici, innescando anche una serie di reazione a catena nel settore dell’occupazione di alto livello.

La sfida demografica della Cina sta nella rapidità del fenomeno, invecchieranno infatti una moltitudine di persone “povere”, un fatto senza precedenti nella storia del Paese che si va a scontrare con la speranza diffusa della ricchezza diffusa a tutti i ceti sociali attraverso il lavoro e l’allargamento del mercato interno.