Damasco scossa da 5 bombe

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I giovani dello Stato Islamico di Yaqeen Media, hanno postato, nei giorni scorsi, una infografica in 3d della battaglia di al Bab dal 2016 ad oggi. Nella battaglia sono elencati i numeri dei mezzi distrutti, gli attentati isitshhadi e ancora i caduti tra le forze nemiche, missili sparati, bombe gettate sulla città, e numero dei musulmani morti. Perfetta esecuzione, riproduzione dei mezzi e musica idonea. In stile ISIS. Altro video in lingua bengalese viene da al Furat media ed è la storia di un combattente del Bangladesh che si è fatto esplodere a Salahuddin, Baiji. L’obiettivo come era nel 2014, per i primi arruolamenti in Europa, è quello di richiamare nuovi combattenti nello Sham.

ISIS è sempre alla ricerca di nuova forza da guerra. E anche in questo caso si vuole far leva sull’oppressione del popolo musulmano e sul progetto politico di ISIS: liberare il mondo dagli oppressori e dalla corruzione per creare uno stato molto vicino alle istanze di Dio. Si sottolinea ancora una volta che omofoni di lingua bengalese sono sparsi in tutto il mondo anche in Italia e come è da manuale ISIS, il messaggio, replica esattamente quello francese: “Che cosa state aspettando”, spiega che per chi non può emigrare è giunto il tempo di colpire là dove ci si trovi. In Iraq, ISIS ha attaccato pesantemente nel lato destro della riva del fiume di Mosul.

Obiettivo come sempre rallentare l’avanzata dell’esercito iracheno. Con la consapevolezza che più durerà la guerra più opportunità di sopravvivenza avrà lo “Stato Islamico”. Gli iracheni continuano a divulgare notizie di avanzata nei confronti di ISIS come per esempio di essere prossimi a prendere la moschea dove al Baghdadi si è autoproclamato Califfo dello Stato Islamico, la al-Nuri, peccato che la stessa notizia sia stata data la scorsa settimana.

Per scendere in teatro a parte le immagini ISIS divulgate da Tal Afar, la notizia più dirompente è stato l’attacco suicida, doppio, contro la polizia Federale a Bab al Tub che ha distrutto 17 veicoli militari. ISIS di questa notizia ha fatto il lancio A’maq, con vari aggiornamenti, il comunicato stampa ufficiale di ISIS e il video.

Nel comunicato ufficiale, ISIS, ha descritto l’operazione in questo modo: «Dopo aver chiesto l’aiuto di Allah, 2 dei cavalieri di shahada (Abu Musab al-Misri e Idris al-‘Iraqi, che Allah li accetti) con un veicolo esplosivo verso un grande raduno della polizia federale e Rafidi (sciita) le cosiddette forze di reazione rapida, alla periferia della zona di Bab al-Tub, sul lato destro della città di Mosul.

Gli scontri hanno avuto luogo brevemente, dopo di che i 2 cavalieri si fanno esplodere in mezzo al raduno dei murtaddin, dove si sono fatti esplodere. Sono riusciti a distruggere 9 Humvee, un carro armato di fabbricazione russa, un veicolo Cougar, e 6 vari veicoli, di cui 3 montati con i missili. Sono anche riusciti a uccidere e ferire diversi poliziotti murtadd. Chiediamo ad Allah di accettare i nostri fratelli in paradiso, ogni lode è dovuta a lui». Operazione, secondo ISIS, pienamente riuscita.

In Siria, dopo una fine 2016 in cui si intravedeva per il conflitto siriano una luce in fondo al tunnel, in prossimità della primavera la rete social non posta buone notizie. In Turchia si sono riuniti i leader di 50 tribù arabe siriane e hanno hanno firmato un accordo con i turchi contro YPG e Assad.

Ricordiamo che molte di queste tribù erano le stesse che hanno appoggiato ISIS nel corso dell’evoluzione della conquista della Siria. Un portavoce dei ribelli ha dato le dimissioni e ad Astana per contro dei ribelli ci va Mohamad Alloush, cognome illustre di uno dei fondatori della rivoluzione siriana: nato a Damasco, educato in Arabia Saudita, morto a Damasco. Ma non sono in molti a credere ad una riuscita dei colloqui.

Grossa eco social ha avuto il 15 marzo la serie di attentati che hanno scosso Damasco. Seguito a partire dalle 11.30 è stato  un attentato che ricorda molto quello di Parigi, solo che è stato realizzato con le bombe e non con gli uomini. 5 attentati in tre diverse aree della città. La prima bomba è stata fatta esplodere al Palazzo di Giustizia, si parla di un attentatore suicida altri account parlano di IED siamo intorno alle 11.30.

Il secondo botto alle 14.00 circa si sente nel quartiere Rabwah, si parla di un ristorante. Il primo bilancio dei morti è a 31 con 60 feriti. Dopo la seconda esplosione i morti salgono a 34 e 80 i feriti. E mentre cominciano a circolare i video della prima esplosione arriva una terza esplosione a Kafr Sousa. Tutto il quartiere in allerta. Preso di mira, questa volta, il ponte presidenziale dove ci sono i militari di Assad. Siamo intorno alle 14.40. E mentre tutti danno l’annuncio di questa esplosione arriva la notizia di altre due esplosioni a Al Mazzah e Rukn al Din. Il bilancio delle vittime sale a 77 i feriti sono oltre 100. Hey Tahir al Sham, nega di aver compiuto l’attentato. È molto probabile che il tutto sia stato compiuto da una regia straniera come Khalid Ibn Walid, gruppo di ISIS. Questo attentato richiede competenze tecniche, studio del territorio, appostamenti, logistica, etc. che i gruppi locali non hanno. Damasco inoltre è una città simbolo, non solo perché è capitale della Siria dove vive Assad ma è anche una città universitaria medievale.

Redazione

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