DAESH sfrutta le debolezze bancarie per finanziarsi

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RUSSIA – Mosca 07/03/0216. Anche se non utilizza il gioco dei cambi per far denaro, lo Stato Islamico si finanzia grazie agli inefficaci controlli bancari in paesi come Iraq e Giordania che hanno permesso a Daesh di operare nonostante i divieti ufficiali.

È questo il concetto espresso da Christine Duhaime avvocato e analista canadese esperta di antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo intervistata a Radio Sputnik il 6 marzo. Si tratta degli stessi concetti espressi anche in una audizione al parlamento britannico, riporta l’agenzia russa. Anche se sembra improbabile che Daesh guadagni più di 25 milioni di dollari al mese attraverso il commercio di valuta in Iraq, lo Starto islamico ha reso più difficile tenere traccia delle sue finanze, perché Daesh ha iniziò a progettare le sue operazioni finanziarie prima che le sue attività operative fossero note. L’Iraq ha già chiuso 142 uffici di cambio, al fine di bloccare le transazioni Daesh, ma la misura potrebbe non essere sufficiente, secondo Duhaime. Nel sistema bancario del Medio Oriente, molti scambi sono effettuati in contanti e in paesi come Turchia e la Giordania sono in vigore disposizioni che non operano efficacemente nella lotta al finanziamento del terrorismo. Inoltre, potendo Daesh stampare passaporti contraffatti, si può aggirare l’ostacolo posto da regole internazionali come quella del “Know Your Customer” che se fatta rispettare adeguatamente, secondo Duhaime, potrebbe bloccare il flusso di finanziamento.