DAESH rivendica ma Dacca nega

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BANGLADESH – Dacca 25/04/2016. Dawn agenzia di stampa del Pakistan riportava il 23 aprile la notizia dell’uccisione del professore Rezaul Karim Siddique, 58 anni, ucciso sulla strada per l’università statale nella città di Rajshahi, dove insegnava inglese.

Rajshahi è una città sul corso del fiume Gange. Il professore (nella foto) è stato ucciso con armi da taglio riporta l’agenzia. L’attacco è stato simile nel modus operandi alle recenti uccisioni di blogger in Bangladesh da parte di militanti radicali. Almeno altri tre professori dell’Università di Rajshahi, inoltre, sono stati uccisi negli ultimi anni presumibilmente da gruppi islamisti. La polizia affermava che non c’erano state rivendicazioni di gruppi islamisti, come accaduto in altri casi. L’agenzia stampa dello Stato Islamico A’maq, alcune ore dopo l’omicidio riportava la rivendicazione: ISIS ha ucciso a Rajshahi un docente di dottrine “ateiste”, riportavano i tweet postati sulla rete. Il professore oltre ad insegnare all’università, gestiva una scuola a Bagwarra, bastione islamista della zona. Rivendicando l’uccisione, come in altri casi, per lo Stato Islamico. Il governo di Dacca, comunque, non riconosce la presenza di Daesh nel suo territorio, nonostante le precedenti uccisioni e rivendicazioni fatte da Daesh. Tra di esse anche quella del cooperante italiano Cesare Tavella, ucciso proprio a Dacca con tre colpi d’armi da fuoco nel settembre 2015. Le autorità hanno sempre negato, infatti, che le reti islamiste internazionali, come al-Qaeda o Daesh siano attive nel paese. I militanti islamici del Bangladesh sono stati accusati di una serie di omicidi di blogger e attivisti laici che agivano online dal 2013. La polizia ha detto che, nella gran a parte dei casi, come quest’ultimo, le vittime sono state uccise a colpi di arma da taglio. Gli omicidi hanno suscitato indignazione in patria e all’estero, i gruppi per i diritti chiedono che il governo laico protegga la libertà di parola in un paese a maggioranza musulmana, ma formalmente laico. Alla fine del 2015, otto membri del gruppo Ansarullah Bangla, sono stati condannati per l’omicidio del blogger Ahmed Rajib Haider nel febbraio 2013. Inoltre, Ansar al-Islam, ramo bengalese di al-Qaeda nel Subcontinente indiano, ad aprile ha rivendicato la responsabilità per l’omicidio di Nazimuddin Samad, studente di legge ucciso per le strade di Dacca.