COREA DEL SUD. La Guerra dei Chip colpisce in pieno Seul

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La Corea del Sud ha detto a Washington che le restrizioni sulle vendite di semiconduttori a Huawei e ad altre aziende cinesi sono “inaccettabili”. Seul sta cercando di mediare tra Pechino e Washington dopo l’annuncio del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti del 18 maggio, secondo cui le vendite di chip per computer alle aziende della sua “entity list” richiederanno una licenza se prodotte con tecnologia statunitense, anche se prodotte all’estero da aziende straniere.

Dopo che gli Stati Uniti hanno temporaneamente vietato le esportazioni di chip per smartphone di fascia alta alla Zte Corp cinese nell’aprile del 2018, Huawei ha iniziato un programma per progettare i propri chip. Le nuove regole del Dipartimento del Commercio sono progettate per colmare quella che definisce una scappatoia nelle restrizioni all’esportazione degli Stati Uniti, la fabbricazione di chip progettati in Cina a Taiwan, riporta Asia Times.

L’affermazione extraterritoriale del controllo sulle vendite di prodotti realizzati con apparecchiature statunitensi da parte di terzi è senza precedenti e non ha alcuna base nel diritto internazionale, ha detto la Corea del Sud a Washington. Negli ultimi 12 mesi la Cina ha acquistato dalla Corea del Sud quasi il doppio rispetto agli Stati Uniti. Il sessanta per cento di tutto il commercio asiatico rimane all’interno dell’Asia, a causa della stretta integrazione delle catene industriali di fornitura. Korea Times denunci «le azioni egocentriche di Washington e il pestaggio di Pechino», e dicendo che «una nuova guerra fredda e una guerra commerciale infliggeranno un duro colpo alla Corea».

La Cina e altri paesi stanno puntando a spezzare il monopolio Usa e le aziende cinesi stanno conducendo la maggior parte delle ricerche sul campo per colmare il gap. Gli Stati Uniti possono trarre vantaggi a breve termine, ma a costo di perdere uno degli ultimi vantaggi che gli restano nell’alta tecnologia.

La Cina può anche vendicarsi contro le aziende tecnologiche americane, ma è improbabile che prenda provvedimenti fino a quando non saranno chiariti i dettagli delle restrizioni del Dipartimento del Commercio. Sarebbe allo studio un accordo in base al quale Huawei scorporerebbe la sua divisione smartphone, uno dei maggiori consumatori di chip fabbricati da Tsmc, Taiwan Semiconductor Manufacturing Corporation, lasciando una quota di mercato molto più grande a Samsung che ha venduto 59 milioni di cellulari nel primo trimestre del 2020, contro i 49 milioni di Huawei, i 40 milioni di Apple e i 30 milioni di Xioami. In cambio, Samsung continuerebbe a fornire chip di memoria per la Cina e a fabbricare chip logici di progettazione cinese che ora vengono prodotti a Taiwan.

Tsmc e la Samsung sono gli unici produttori al mondo in grado di produrre chip a 7 nanometri al top della gamma, contenenti più di 10 miliardi di transistor, la centrale elettrica per smartphone di fascia alta e applicazioni di intelligenza artificiale.

Seul teme ritorsioni cinesi se gli Stati Uniti costringeranno la Samsung a smettere di vendere chip a Huawei e ad altre società della “entity list”. La Corea del Sud si affida a Pechino per tenere sotto controllo la Corea del Nord, e le conseguenze di una rottura delle relazioni con la Cina sarebbero disastrose.

Lucia Giannini