COREA DEL NORD. Washington fa chiudere i ristoranti nordcoreani

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Il ristorante Koryo, un ristorante gestito dalla Corea del Nord nell’ex capitale del Myanmar, Yangon, ha ricevuto l’ordine di chiudere i battenti. L’ordinanza fa seguito alla richiesta degli Stati Uniti che il Myanmar aderisca alle sanzioni contro la Corea del Nord imposte dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, secondo quanto riportato dalla stampa locale del paese.

Il ristorante, inaugurato nel 2011, è uno dei tanti nella regione gestito da nordcoreani per guadagnare valuta estera da spedire poi alle autorità governative a foto di valuta. A un certo punto, i nordcoreani gestivano simili ristoranti a Bangkok e Pattaya in Thailandia, a Phnom Penh e Siem Reap in Cambogia, nella capitale indonesiana, Giacarta, e a Vientiane, Laos, e Kathmandu, Nepal, nonché in varie località della Cina. Non è ancora oggi ben chiaro quanti di questi ristoranti siano ancora aperti, ma almeno quelli in Cambogia sembrano essere aperti come al solito. Anche le agenzie investigative internazionali sospettano che i ristoranti siano stati utilizzati per riciclare i proventi di altre attività commerciali dalle ambasciate nordcoreane in quei paesi, riporta Asia Times.

I ristoranti, dove si utilizza denaro contante, sono luoghi ideali per il riciclaggio di denaro sporco, secondo le autorità. La chiusura del ristorante Pyongyang Koryo è prevista per la fine del mese, dopo che a Singapore il leader nordcoreano Kim Jong-un e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si incontreranno e, pertanto, potrebbe essere vista come un tentativo di esercitare ulteriori pressioni su Pyongyang affinché ceda alle richieste di Washington di rinunciare ai suoi programmi di armi di distruzione di massa.

L’attività di ristorazione della Corea del Nord, per quanto poco plausibile possa sembrare, ha un ruolo importante negli sforzi di Pyongyang di raggranellare valuta estera di cui ha bisogno. Questi ristoranti sono di solito gestiti con partner locali per nascondere l’effettiva proprietà. Si dice che il ristorante in Myanmar sia gestito in collaborazione con un importante uomo d’affari locale che per motivi legali non è stato nominato dalla stampa del Myanmar.

Antonio Albanese