COREA DEL NORD. “Toccate Kim, e vi riduciamo in cenere”

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La Corea del Nord lancerà un attacco nucleare al cuore degli Stati Uniti se gli americani tenteranno di cambiare il regime di Pyongyang. A lanciare la nuova minaccia a Washington è l’agenzia di stampa statale della Corea del Nord, commentando le recenti osservazioni del direttore della Cia. In un forum Aspen, la scorsa settimana, Mike Pompeo, direttore della Cia, ha alluso alla possibilità di un cambiamento di regime nella Corea del Nord, dicendo che la cosa più importante che gli Stati Uniti possono fare è «separare la capacità nucleare da chi ha la volontà di usarla e farli a pezzi».

«Se gli Stati Uniti osano far vedere anche il minimo segnale di voler rimuovere la nostra leadership suprema, noi colpiremo senza pietà il cuore degli Stati Uniti con il nostro potente martello nucleare, levigato e indurito dal tempo», riporta la Korea Central News Agency,  citando un portavoce del ministero degli Esteri nordcoreano.

Il commento afferma che le osservazioni di Pompeo «hanno passato il segno, ed è ormai chiaro che l’obiettivo finale dell’amministrazione Trump (…) è il cambiamento di regime. Queste osservazioni dimostrano l’analfabetismo di Pompeo sulla Rpdc e la chiara manifestazione dell’incompetenza della comunità di intelligence americana», prosegue la dichiarazione. «Se la dignità suprema della Rpdc fosse minacciata, la Corea del Nord deve preventivamente annientare quei paesi e entità che sono direttamente o indirettamente coinvolti mobilitando tutti i mezzi di attacco, compresi quelli nucleari (…) I familiari di Pompeo sperimenteranno amaramente le catastrofiche e misere conseguenze causate dall’idea di allungare le mani sulla suprema leadership», riporta il comunicato riferendosi a Kim Jong-un, riporta Yonhap.

Queste minacce fanno da contraltare  alla visita del negoziatore nucleare russo a Pyongyang per discutere con i rappresentanti diplomatici  nordcoreani. Oleg Burmistrov ha incontrato il vice ministro degli Affari esteri della Corea del Nord, Sin Hong-chol, e ha anche parlato con il direttore responsabile degli affari del Nord America, riporta Kcna. Burmistrov, oltre a essere ambasciatore della Russia, è anche noto anche come vice negoziatore di Mosca per i negoziati a sei sulla denuclearizzazione del paese che coinvolgono e Corea del Nord e del Sud, Stati Uniti, Cina, Giappone e Russia. Kcna riporta così la posizione ufficiale di Pyongyang: «Gli abbiamo detto che se Washington non abbandona la sua politica ostile verso il Nord e non interrompe le sue minacce nucleari, non metteremo armi nucleari e missili balistici sul tavolo dei negoziati. Abbiamo anche chiarito che non ci sposteremo un centimetro dalla nostra volontà di rafforzare la nostra forza nucleare».

Di fronte alle uscite di Pyongyang, la Corea del Sud ha annunciato il 25 luglio di star monitorando l’attività missilistica della Corea del Nord in collaborazione con gli Stati Uniti, riporta Yonhap. Infatti, veicoli che trasportano attrezzature per il lancio di un missile balistico sono arrivati a Kusong, nella provincia nord del Pyongan. Seoul ritiene che la Corea del Nord possa lanciare un missile balistico per il 64° anniversario dell’Armistizio della guerra di Corea, il prossimo 27 luglio.

Antonio Albanese