COREA DEL NORD. “Ricatto e sanzioni sono come la guerra. Non vi salverete”

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Ovviamente Pyongyang condanna duramente e rigetta le nuove sanzioni e le minacce fatte di nuovo dagli Usa. Pyongyang continua con le sue minacce di attacco nucleare preventivo contro la terraferma statunitense, precisandone via via i contorni e la portata.  Ora Pyongyang minaccia l’Onu e si dice sicuro che, in un modo nell’altro, USA e Corea del Nord troveranno un accordo nucleare ed allora i “traditori” dovranno giustificarsi. Queste minacce sono rilanciate dalla Kcna e dal Rodong Sinmun. Quest’ultimo, in un editoriale, afferma che: «Gli Stati Uniti hanno elaborato un’altra “risoluzione con sanzioni” al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite come parte della loro minaccia militare per soffocare la Rpdc. Gli Stati Uniti hanno definito la deterrenza nucleare della Rpdc per l’autodifesa come la “più grande minaccia alla pace”, ma non è altro che una logica vergognosa e un atto brigantesco per giustificare i loro crimini contro la pace nella penisola coreana (…) è un sogno ad occhi aperti pensare che la Rpdc possa essere colpita per cambiare atteggiamento con nuove “sanzioni” (…) che porteranno una vergogna ancora più amara. Noi  (…) non temiamo sanzioni, pressioni e guerre. Siamo ora pienamente pronti a distruggere le basi dei nemici con un attacco risoluto e preventivo se mostreranno qualche lieve segno di provocazione. Nel caso in cui gli Stati Uniti optino per il confronto e la guerra, sfidando finalmente la posizione strategica della Rpdc (…) troveranno sul loro cammino un attacco nucleare e una miserabile rovina finale».

Kcna non ci va più leggera, riportando una dichiarazione del ministero degli Esteri di Pyongyang: «Gli Stati Uniti stanno strangolando e soffocando un paese e violando la sua volontà imponendogli la sua volontà. È una soluzione pacifica e diplomatica? Gli Stati Uniti hanno confuso che non avrebbe escluso l”opzione militare”, e fanno l’assurda affermazione che le sanzioni sono una soluzione pacifica. È un ricatto aperto contro la comunità internazionale, perché se i paesi Onu non aderiranno alla campagna di sanzioni condotta dagli Stati Uniti contro la Rpdc, gli Stati Uniti inizieranno una guerra nucleare sulla penisola coreana (…) I paesi che aderiranno alla campagna degli Stati Uniti nell’imporre sanzioni dovrebbero iniziare a lavorare su una buona spiegazione per il giorno in cui si stabilirà un effettivo equilibrio di potere tra la Rpdc e gli Stati Uniti».

Antonio Albanese