COREA DEL NORD. Pyongyang colpirà chiunque attacchi Kim Jong Un

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Pyongyang avvisa Washington di non sottovalutare la volontà di resistenza della Repubblica popolare democratica di Corea. In un comunicato della Kcna, si afferma che: «L’amministrazione Trump ha osato impostare la “rimozione della leadership nel Nord” come obiettivo principale della sua strategia militare contro la Rpdc e si impegna nel cercare di realizzarla. Si tratta di terrorismo di stato e una dichiarazione di guerra aperta contro la Rpdc».

Per la Corea del Nord, gli Stati Uniti hanno già più volte commesso simili reati per far cambiare regime nei paesi indipendenti anti-imperialisti: «Quello che conta è che gli Stati Uniti stanno calcolando scioccamente che un simile terrorismo possa funzionare anche sulla Rpdc. L’amministrazione di Trump è uno sciocco principiante per quanto riguarda l’ignoranza del suo rivale», prosegue Kcna. In sintesi l’Amministrazione Trump non saprebbe che: «L’esercito e il popolo della Rpdc considerano la sede della rivoluzione come la loro vita e ritengono come loro il più alto onore dedicare prontamente la loro vita alla  sua protezione. È loro decisa volontà eliminare chiunque pensi di danneggiare la dignità della leadership suprema, ovunque possa essere sulla terra». Alla minaccia di Washington, il regime di Kim Jong-un reagisce con una nuova minaccia, rialzando la posta in gioco: «Gli Stati Uniti non dovrebbero giudicare male la volontà dell’esercito e delle persone della Rpdc».

A questo riacutizzarsi della tensione politica, Russia e Cina cercano di porre un freno. Nei giorni scorsi a Porvoo, in Finlandia, il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha denunciato ancora una volta il disastro che potrebbe provocare qualsiasi tentativo di risolvere il problema nucleare della penisola coreana con mezzi militari. Dopo i colloqui con la l’omologo finlandese Timo Soini, Lavrov, ripreso dalla Tass ha detto: «Siamo convinti che ci sia solo una soluzione politica. Qualsiasi tentativo di risolvere la situazione con mezzi militari sarà disastroso».

Anche la Cina, ormai oggetto delle critiche dirette del regime nordcoreano, ha ricordato la necessità di una soluzione diplomatica: «Il compito urgente è ridurre le tensioni e riprendere i colloqui» ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Geng Shuang, ripreso da Global Times in merito alle recenti esercitazioni aeronavali e terrestri nei pressi della Corea del Nord. «Invitiamo ancora tutte le parti interessate a rimanere calme e a limitarsi, smettendo di intraprendere azioni provocatorie, lavorando sodo per creare un’atmosfera utile per il contatto e il dialogo tra tutte le parti e cercare un ritorno al corretto percorso del dialogo e della negoziazione al più presto»ha detto Geng.

Antonio Albanese