COREA DEL NORD. “Possiamo attaccare gli USA quando vogliamo”

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Pyongyang prosegue nella sua campagna di accuse agli Usa e all’Amministrazione Trump, dopo il successo del suo nuovo test Icbm. 

«I parlamentari statunitensi stanno strombazzando la modernizzazione delle loro armi e delle attrezzature, suggerendo la ripresa del “Programma Star Wars” contro la Rpdc e il segretario alla Difesa Usa è stato incaricato di riesaminare totalmente la strategia di difesa missilistica (…) il Pentagono prevede di investire miliardi di dollari nell’aggiornamento del sistema di difesa missilistico (…) e di mettere a punto regolari esercitazioni di difesa missilistica per far fronte alla “minaccia missilistica” proveniente dalla Corea del Nord. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha ordinato alle industrie militari Usa di presentare entro due settimane i progetti di un nuovo missile intercettore aria-aria cinque volte più veloce rispetto ai missili intercettori esistenti e ha ordinato loro di farlo in modo che possano essere utilizzati per un’effettiva guerra (…) entro breve tempo». 

Per Kcna, le motivazioni di simili posture statunitensi sono chiare. Washington ha paura di un attacco di Pyongyang, ora che la Corea del Nord ha dimostrato di avere le capacità di poter lanciare missili Icbm in grado di portare testate nucleari e di poter controllare la Cina: «Il motivo per cui gli Usa stanno parlando della ripresa del “Programma Star Wars” e stanno modernizzando armi e attrezzature non è a causa della Rpdc, ma servirà per garantirsi un vantaggio strategico sulla Cina. Non è un segreto che il “Programma Star Wars” è stato uno scenario di guerra spaziale che l’amministrazione Reagan ha elaborato con l’obiettivo di eliminare il sistema sovietico con il pretesto della “minaccia militare dell’Unione Sovietica” negli anni».

Gli Usa per la Corea del Nord restano sempre fermi nella loro «ambizione di dominio mondiale. La strategia degli Stati Uniti per il dominio mondiale mira a tenere sotto pressione e contenere le forze sue rivali e gli sfidanti per detenere una posizione egemonica», tra questi antagonisti c’è Pechino e c’è ovviamente Pyongyang: «La contrapposizione tra la Cina e gli Stati Uniti sullo sviluppo di Thaad dimostra chiaramente che qualsiasi sviluppo della penisola coreana e della regione sarebbe sufficiente a suscitare gli interessi delle grandi potenze che si confrontano per i loro interessi strategici (…) Noi non staremo mai a guardare la situazione per evitare che in cui i conflitti causati dagli Stati Uniti possano raggiungere la Repubblica Popolare di Corea». In altre parole Pyongyang si riserva il diritto di attaccare Washington se percepisse una grave minaccia nei suoi confronti. 

Antonio Albanese