COREA DEL NORD. Mosca entra a sorpresa nell’iter diplomatico coreano

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Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha incontrato il leader nordcoreano, Kim Jong Un, a Pyongyang il 31 maggio e lo ha invitato a Mosca nella cornice degli sforzi internazionali per allentare le tensioni sulla penisola coreana. Lavrov ha visitato la Corea del Nord per la prima volta nel 2009; la visita del ministro degli Esteri russo avviene, mentre i funzionari nordcoreani e statunitensi si sono incontrati per il secondo giorno allo scopo di preparare il terreno per il vertice del 12 giugno tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader nordcoreano (nella foto piccola Kim Yong-chol a New York).

La Russia è stata messa fino ad ora ai margini della manovra diplomatica per allentare le tensioni tra Pyongyang e Washington; Lavrov infatti ha invitato Kim a visitare Mosca, riporta Reuters. «Vieni in Russia. Saremmo molto felici di vederti», ha detto Lavrov, seduto di fronte al tavolo, Kim, durante la fase pubblica delle consultazioni. 

Lavrov ha espresso il sostegno di Mosca per la dichiarazione in cui Corea del Nord e del Sud hanno accettato di lavorare per la denuclearizzazione della penisola. Ha poi detto che Mosca spera che tutte le parti adottino un approccio misurato ai colloqui imminenti sul nucleare: «Questo permetterà non solo di realizzare la denuclearizzazione dell’intera penisola coreana, ma anche di fornire pace e stabilità sostenibili in tutto il nord-est asiatico».

L’incontro personale di Kim con Lavrov è stato, probabilmente, una mossa per cercare di garantire alla Russia, insieme con la Cina, il ruolo di altro potente attore che possa spingere gli Stati Uniti ad allentare le sanzioni e fare altre concessioni. Nel breve termine, infatti, Mosca non può permettersi di essere il paese assente dallo scenario nordcoreano, e in una prospettiva a più lungo termine, la Russia spera di promuovere la cooperazione economica sia con la Corea del Nord che con la Corea del Sud. Resta ora da vedere quando Kim andrà a Mosca; probabilmente dopo il 12 giugno, onde evitare di entrare nello scontro tra Mosca e Washington che già si muove su troppi scenari.

Antonio Albanese