COREA DEL NORD. L’aviaria e il COVID-19 impazzano a Pyongyang

312

La Corea del Nord lancia l’allarme: il paese è colpito da un’epidemia di influenza aviaria. La nuova crisi arriva quando la nazione di Kim Jong Un ha finalmente ammesso pubblicamente di aver scoperto almeno un caso positivo del nuovo coronavirus, che ha provocato lo stato di emergenza. «Un’epidemia di influenza aviaria ha portato alla eliminazione di otto allevamenti di polli, tra cui un allevamento a Sinpo, nella provincia di South Hamgyong», riportano il Daily NK e Inquisitr.

A seguito delle infezioni diffuse, le autorità hanno emanato ordini per rafforzare le misure di controllo delle malattie animali: «Il governo ha ordinato alle agenzie di concentrarsi sul bestiame in ogni provincia per sterilizzare… le strutture e monitorare regolarmente l’attuazione di misure di controllo delle malattie riguardanti il bestiame».

Gli ordini non riguardano solo le strutture ufficiali. Molti cittadini tengono gli animali in casa come ulteriore fonte di reddito o di cibo, e i funzionari sono stati avvertiti di monitorare anche queste situazioni: «Dato che molti nordcoreani allevano polli o oche in casa, agli uffici comunali e di distretto per la prevenzione delle malattie animali è stato detto di assicurarsi di controllare anche gli animali che vivono in casa». Anche la pena per il mancato rispetto di queste nuove norme è stata aumentata e la polizia sta perseguendo comportamenti illegali.

Inoltre, i cittadini sono stati avvertiti che se una seconda ondata di influenza aviaria verrà riscontrato nelle abitazioni, il governo non tratterà l’incidente come un “semplice errore”, ma piuttosto come una diretta violazione degli ordini del partito. La nuova direttiva ha anche fatto obbligo alla polizia di bruciare i resti degli animali risultati positivi all’influenza aviaria, oltre a monitorare gli allevamenti e i mercati locali per porre fine a tutte le vendite illegali di bestiame.

L’epidemia diffusa di influenza aviaria sarà probabilmente fonte di preoccupazione non solo per i funzionari sanitari nordcoreani, ma anche per quelli di tutto il mondo. Anche se raro, il virus ha continuato a infettare gli esseri umani. Inoltre, come il nuovo coronavirus apparso a Wuhan l’anno scorso, i virus aviari hanno il potenziale di causare un’altra pandemia.

Questa crisi arriva quando la Corea del Nord starebbe vivendo l’inizio di una carestia: i residenti di Pyongyang non riceverebbero cibo da mesi. Le voci hanno trovato alimento anche dalla concessione fatta ai soldati di allevare conigli, per molti una seconda fonte di cibo.

Luigi Medici