COREA DEL NORD. La minaccia dimenticata di Kim: l’arsenale chimico-batteriologico

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Mentre ci si concentra sui rischi posti dall’arsenale nucleare di Kim Jong Un, ci si dimentica del vasto arsenale di armi chimiche di Pyongyang. 

La Corea del Nord possiede un grande arsenale armi nucleari, secondo il Pentagono. La Difesa Usa ritiene che abbia 200 lanciatori usati per missili a corto e lungo raggio, e tra i 13 e i 21 missili balistici; Pyongyang potrebbe anche avere abbastanza materiale atomico per 100 bombe nucleari, insieme a quattro testate nucleari, riporta il britannico The Express.

Il crollo del regime nordcoreano creerebbe però nuove preoccupazioni immediate su chi andrebbe a controllare non solo il programma nucleare del paese, ma anche sulle sue scorte di armi chimiche e biologiche. I programmi chimici e biologici di Pyongyang sono molto più grandi del suo programma nucleare e potrebbero anche costituire una minaccia maggiore se finissero nelle mani sbagliate. Si stima che nell’arsenale della Corea del Nord ci siano da 3.000 a 5.000 tonnellate di armi chimiche, nonostante Pyongyang abbia affermato ripetutamente che non esistano armi chimiche.

Secondo il Nuclear Threat Initiative di Washington, Nti, la Repubblica popolare di Corea possiede agenti nervosi mortali tra cui sarin e Vx: «La Corea del Nord può possedere tra le 2.500 e le 5.000 tonnellate di agenti per la guerra chimico-batteriologica».

Il governo sudcoreano ritiene che la Corea del Nord sia in grado di produrre la maggior parte delle sue armi chimiche sul mercato interno, anche se deve importare alcuni precursori per produrre gli agenti nervini che ha prodotto in passato. Si stima che la Corea del Nord sia in grado di produrne fino a 12.000 tonnellate. 

Le forze alleate che andrebbero ad agire contro la Corea del Nord, avrebbero bisogno di livelli estremi di intelligence per localizzare tutti i materiali e distruggerli dopo il crollo del regime. La scorsa settimana, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche ha messo in guardia la Corea del Nord, avvertendo che lo stock di armi chimiche posseduto dalla Corea del Nord crea preoccupazione per la pace e la stabilità nella penisola coreana e nell’area.

L’Organizzazione ha chiesto a tutte le nazioni di esercitare una maggiore pressione sul paese per far sì che Pyongyang firmi la Convenzione sulle armi chimiche, che mira a vietare le scorte di prodotti chimici del mondo. Ma la Repubblica popolare di Corea ha finora ignorato tutte le richieste, ed è probabile che abbia addirittura aumentato la produzione.

Antonio Albanese