COREA DEL NORD. Impedita la libertà di circolazione dal 1 aprile

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La polizia della Corea del Nord ha iniziato a controllare rigorosamente il movimento dei residenti e arrestare quelli senza documenti, cercando di colmare una lacuna nella sicurezza dello Stato nel monitoraggio delle attività dei residenti.

La polizia nordcoreana, riporta Rfa, sta cercando di controllare i nordcoreani a seguito dell’eliminazione di Kim Won Hong, ministro della Sicurezza dello Stato, a metà gennaio con l’accusa di corruzione, abuso di potere e violazioni dei diritti umani. Cinque alti funzionari dell’ufficio di Kim Won Hong sarebbero stati giustiziati, dopo essere stati accusati di aver presentato delle relazioni false al governo.

La polizia ha emesso un’ordinanza che vieta la circolazione dei residenti in tutto il paese dal 1° aprile, afferma Rfa che cita fonti della provincia del Nord Pyongan: «L’ordine dice che le persone che sono andate all’estero per viaggi d’affari o questioni importanti devono tornare alle loro abitazioni entro la fine di marzo». Il divieto di movimento incide anche sul 5 aprile, quando i nordcoreani commemorano i morti e gli antenati.

Le strutture di detenzione e le sale d’attesa nelle stazioni di polizia sono piene di persone che non avevano con sé documenti regolari. La polizia ha detto che la misura serve ad evitare incidenti imprevisti il 15 aprile, il compleanno del fondatore della Corea del Nord Kim Il Song (1912-1994), nonno dell’attuale leader Kim Jong Un.

Ma le foto di Rfa suggeriscono che dietro potrebbe esserci un altro motivo: il risentimento della popolazione verso la polizia e gli abusi commessi da quest’ultima.

Le autorità centrali avrebbero consegnato una parte del potere dell’agenzia di Sicurezza di Stato alla polizia, mentre l’agenzia di Sicurezza di Stato sarebbe alle prese con l’affaire di Kim Won Hong. I cittadini sarebbero sempre più risentiti del comportamento della polizia a causa del duro e immotivato trattamento che sta usando verso la cittadinanza.

Alla luce di questo risentimento, e temendo gravi incidenti, la popolazione è tenuta casa, per evitare che la polizia si trovi “odiata” come accade per l’agenzia di Sicurezza dello Stato.

Antonio Albanese